29 Dicembre 2020

Coronavirus e Confindustria, Bonomi tuona: “Non è stato fatto il necessario!”

Immagine di repertorio

coronavirus e confindustria

Coronavirus e Confindustria, Bonomi tuona: “Non è stato fatto il necessario in questi mesi! Italia si riprenderà con più lentezza”

Coronavirus e Confindustria – Il virus, si sa, ha bloccato non solo la socialità della popolazione mondiale ma ha anche fermato le attività economiche e la produzione che, nell’era del capitale, chiedono di essere salvaguardate per tenere in piedi l’intero sistema economico mondiale.

L’esplosione del virus in Italia, nel mese di Febbraio, era ben poco prevedibile, così come poco prevedibili erano gli esiti della diffusione pandemica sul territorio mondiale.

Ma Confindustria si chiede se sia stato fatto abbastanza, per salvaguardare vite umane e profitto, nei mesi successivi.

Ad esprimere con decisione il proprio parere sulla questione è intervenuto il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che si dice molto deluso dalla gestione italiana dell’emergenza sanitaria.

“A febbraio il compito per il Governo di affrontare la prima ondata di contagi era immane ma gli otto mesi successivi pesano molto, perché in termini di sicurezza sanitaria non è stato fatto quel che a febbraio non si poteva improvvisare ma che poi era assolutamente necessario realizzare“.

L’attenzione del Presidente di Confindustria si concentra sui dati, soprattutto sugli impressionanti dati dei decessi registrati nella penisola italiana:

Se registriamo più di 3 volte il numero di vittime della Germania, che ha 23 milioni di residenti più di noi, molto non è stato fatto e molto c’è da cambiare“.
Preoccupanti anche i nuovi assetti finanziari per l’Italia che, spiega Bonomi, si riprenderà dall’imponente crisi legata al covid-9 con maggiore lentezza rispetto al resto dell’Eurozona:

L’ipotesi di una ripresa a V si allontana mentre lo scenario consueto di una crescita più lenta per l’Italia rispetto all’Eurozona diviene probabile“.

Ed invita le forze politiche a trovare coesione per l’elaborazione di un Recovery plan che non sia esclusivamente figlio delle tensioni tra partiti, per il bene dell’Italia e per una sua ripresa economica più rapida.

A riportarlo, i colleghi di Ansa.

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