3 Aprile 2020

Coronavirus, De Luca: “In Campania non ci sarà un’altra Bergamo”

Foto da Positano News

coronavirus de luca

Coronavirus, il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “In Campania non ci sarà un’altra Bergamo”. Tutte le forze messe in campo

Coronavirus – Eccoci al consueto appuntamento settimanale con il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che, tramite la sua pagina Facebook, aggiorna in diretta sulla situazione della regione legata alla diffusione del contagio da Covid-19.

Molti gli spunti di riflessione ed i dati, snocciolati oggi dal Governatore della Campania.

DATI SUL CONTAGIO IN CAMPANIA

  • In Regione si notano molti più positivi al coronavirus tra le fasce d’età più giovani rispetto ai dati nazionali. Questa pare essere una conseguenza del rientro di massa da Nord a Sud, avvenuta un paio di settimane fa.
  • 221 sono stati i nuovi contagi registrati nella giornata di ieri, per un totale di 2677 contagiati su tutto il territorio regionale.
  • C’è stata un’accelerata notevole nel numero dei test effettuati: fino a 4 giorni fa, erano stati eseguiti 9000 testi. Negli ultimi 4 giorni, in totale, siamo arrivati a quota 20000 test effettuati.
  • I dati della diffusione del coronavirus in Campania rientrano perfettamente nelle previsioni basate sull’algoritmo scientifico studiato in Regione. Se non ci fossero stati i focolai a Sala Consilina, Ariano Irpino e nelle residenze per anziani, saremmo molto al di sotto delle previsioni.
  • I territori di Santa Anastasia, Torre del Greco, Volla e Afragola sono particolarmente colpiti, nelle ultime ore, dalla diffusione del contagio. La situazione – assicura il Governatore – viene monitorata e tenuta costantemente sotto controllo.
  • Nei centri per anziani si stanno svolgendo tamponi a tappeto, per garantire la sicurezza e la salute delle fasce più esposte ad esiti fatali del coronavirus. A margine, De Luca informa la cittadinanza che saranno diverse le indagini che si apriranno a carico di molte strutture per anziani, ree di comportamenti inumani nei confronti degli stessi.
  • Sono sensibilmente diminuiti, sia su base regionale che nazionale, i casi che mostrassero necessità di ricovero in Terapia Intensiva: questo dato fa pensare ad una perdita di forza del virus, conseguente alla sua rapidissima diffusione, ma la cosa sarà oggetto di apposite verifiche.
  • Si sta procedendo a somministrare i kit rapidi al personale sanitario e amministrativo degli ospedali, sia per tutelare la salute degli operatori sanitari, sia per scongiurare il pericolo di focolai all’interno delle strutture ospedaliere.

COSA LA REGIONE CAMPANIA E’ RIUSCTA A FARE IN QUESTE SETTIMANE

  1. E’ stata dedicata la palazzina Alpi del Moscati di Avellino, alla terapia intensiva per il trattamento dei pazienti affetti da covid-19.
  2. Al Da Procida di Salerno si sta ultimando un ospedale dedicato al covid.
  3. a Boscotrecase si completano i lavori entro il 28 aprile per un ospedale dedicato al coronavirus.
  4. Il Loreto Mare è stato completamente riconvertito ad ospedale covid.
  5. In dieci giorni sarà ultimata la costruzione di un ospedale modulare con 120 posti di terapia intensiva fra Napoli, Caserta e Salerno.
  6. Il Cotugno di Napoli è stato riconosciuto da una rivista americana come l’eccellenza mondiale nella cura al covid-19 per organizzazione ed efficienza lavorativa.
  7. Al Pascale viene somministrata una cura che adesso è al vaglio degli organi preposti e che sta fornendo buoni risultati.
  8. La Regione Campania ha chiuso degli accordi importanti con cliniche private e con istituti religiosi, per un totale di 3600 posti letto, tra degenza e terapia intensiva, messi a disposizione dei pazienti covid positivi. In Campania tutti coloro che ne necessiteranno avranno il proprio posto letto negli ospedali: non ci sarà qui un’altra Brescia, Bergamo, Piacenza, Cremona.

LE CRITICITA’ IN REGIONE CAMPANIA

  • C’è un ritardo netto nei tamponi: in Campania, dopo dieci anni di commissariamento della Sanità, esisteva un solo laboratorio, quello del Cotugno di Napoli. In 2 settimane la Regione ne ha aperti 10, ma c’è dell’arretrato accumulato da smaltire, e forse ad alcuni pazienti occorrerà somministrare un nuovo tampone.
  • I kit rapidi, acquistati autonomamente dalla Regione, non garantiscono un’affidabilità del risultato pari al 100%, ma sono una buona base per valutare la positività di un paziente al covid. Vanno comunque confermati poi dai tamponi. I kit rapidi vanno eseguiti in ospedale, osservando il protocollo di sicurezza.
  • La Regione ha chiesto la fornitura di 400 ventilatori: di questi, ne sono arrivati solo 41 (36 dalla Protezione Civile, 5 da donazioni).
  • La Campania ha chiesto 5000 caschi per ossigenazione, ma ad oggi non ne è arrivato nessuno.
  • Il problema delle mascherine (chirurgiche) è stato risolto autonomamente dalla Regione, che ne ha affidato una massiccia produzione ad un’azienda di Nola.
  • Il DR. Romeo ha donato ben 192 apparecchiature per terapia sub intensiva, tra cui ventilatori polmonari, andando a soccorrere la Regione in alcune criticità dovute al mancato arrivo delle stesse.
  • Il porto di Napoli ha accettato, responsabilmente e doverosamente, l’attracco di una nave proveniente da Tunisi, con a bordo passeggeri italiani. Ora, un armatore chiede alla Regione di far sostare nel porto di Napoli per 15 giorni una nave con 781 membri dell’equipaggio, di cui solo 113 italiani. Premesso e fatto salvo che gli italiani sbarcheranno, il porto non può prendersi in carico questa questione, dal momento che il porto di Napoli è nel cuore della città, e si deve scongiurare il più possibile la nascita di focolai in città.

INIZIATIVA PER I DIABETICI

Per le persone affette da diabete, la Regione ha attivato un servizio di telemedicina, che garantisca ai pazienti l’osservazione del paziente ed un monitoraggio concreto.

GENTE IN STRADA

Continua a permanere, in alcune zone metropolitane della Regione, il problema di gente in strada. Il Presidente De Luca invita la cittadinanza a non fare, per le prossime festività pasquali, assembramenti per attività religiose. Ricorda, infatti, che i focolai scoppiati nel Vallo di Diano si sono verificati proprio a causa di cerimonie religiose.

I TAMPONI: CHI DEVE FARLI DAVVERO?

Il Governatore sottolinea che in questi giorni è emersa una polemica in merito alla necessità di somministrare a tutti i tamponi. De Luca fa notare come in primo luogo ci sia penuria dei reagenti specifici ed in secondo luogo questa modalità di somministrazione a tappeto sia profondamente inutile. “Nessuno ha optato per questa soluzione, semplicemente perché non è necessaria“.

LE DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE LEGATE ALLA QUARANTENA

“Il tempo che stiamo vivendo è durissimo“, afferma il Governatore De Luca.

Tutti noi siamo colti da sbalzi d’umore, da momenti di depressione, stanchezza, smarrimento, alternati a momenti di maggiore gioia e distrazione. Chiediamo a tutti di tenere duro: più scrupolosamente ci atterremo alla quarantena contro la diffusione del coronavirus, prima riusciremo a ritornare a vivere fuori dalle nostre case“.

E, poi, una riflessione di carattere psicologico e morale:

Quando usciremo dall’emergenza, ne usciremo cambiati: il nostro sistema di valori non sarà più lo stesso. Queste settimane ci avranno, forse, insegnato l’inutilità dell’eccessiva corsa al denaro, all’affermazione. E ci avranno permesso di riscoprire i valori veri, antichi, delle piccole cose. Ho parlato con diverse persone che, dopo giorni durissimi in terapia intensiva, sono riusciti a guarire: ora guardano il mondo e la vita con occhi diversi. Un’esperienza come questa ti modifica per sempre”.

La quarantena, l’impossibilità a svolgere il proprio lavoro normalmente, la rivoluzione del proprio modo di vivere, comporterà – mi auguro – un modo diverso anche di guardare alla politica. La politica deve avere come scopo primario la tutela della vita e la serenità della stessa”.

QUANDO SI GIUNGERA’ ALLA FASE 2?

Non possiamo avviare la fase 2 senza che la fase 1 si sia del tutto esaurita. Una eccessiva frettolosità nel riaprire le attività comporterebbe un ulteriore affossamento dell’economia nazionale: il coronavirus, infatti, potrebbe riesplodere, consegnando il Paese in una seconda emergenza sanitaria prima, ed economica poi“.

 

RIFLESSIONI SULL’ITALIA

L’emergenza coronavirus ha evidenziato alcune criticità pregresse dell’Italia.

La penisola, infatti, non era autonoma per quanto riguarda la produzione delle mascherine, e si è trovata in una gravissima condizione di mancanza delle stesse, perché le forniture provenienti dai paesi esteri sono state bloccate a causa dell’emergenza.

Qualora una stessa difficoltà avesse dovuto sorgere, ad esempio, con la fornitura di energia elettrica, per la quale l’Italia dipende per il 76% da paesi esteri, avremmo avuto una crisi di tutto il sistema peninsulare.

Inoltre, fa notare il Governatore De Luca, l’epidemia da coronavirus ha evidenziato delle profonde criticità nei rapporti tra Stato e Regioni.

Ma, afferma il Presidente, “non è il caso di parlarne ora. Basti dire che senza le Regioni, l’Italia si sarebbe trovata molto più in difficoltà nella gestione dell’emergenza sanitaria in atto“.

Dopo il lungo intervento, il Presidente lancia un ultimo, conciso appello:

Non è il momento di fare dibattiti: è il momento di stare uniti. Bisogna continuare a rispettare le regole e a nutrire fiducia. Con l’aiuto di tutti, ce la faremo.“.

 

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