29 Febbraio 2020

Coronavirus: come procede la situazione fuori dall’Italia?

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Mentre il laboratorio cinese che per primo ha condiviso il genoma del coronavirus ha chiuso per “rettifica”, diramati i nuovi aggiornamenti sulla pandemia

Coronavirus – Una notizia giunge direttamente dalla Cina: il laboratorio cinese di Shanghai che per primo ha condiviso il genoma del coronavirus ha misteriosamente interrotto i lavori, ostacolando di fatto la ricerca sul Covid-19.

Una situazione davvero strana, anche perché:

  • Non è stato fornito alcun motivo per la chiusura della struttura di Shanghai, che ha rilasciato informazioni sul virus prima delle autorità
  • Una fonte del laboratorio ha affermato che la chiusura ha ostacolato la ricerca degli scienziati quando avrebbero dovuto “correre contro il tempo”

Il laboratorio del Centro clinico sanitario pubblico di Shanghai è stato ordinato di chiudere per “rettifica” il 12 gennaio,

un giorno dopo che il team del professor Zhang Yongzhen ha pubblicato la sequenza del genoma su piattaforme aperte.

Una fonte interna anonima spiega che:

“La chiusura ha fortemente influenzato gli scienziati e le loro ricerche quando avrebbero dovuto correre contro il tempo per trovare i mezzi per aiutare a tenere sotto controllo il nuovo focolaio di coronavirus”.

Intanto la situazione dei contagi continua ad aggravarsi e i contagi nella regione dell’Hubei sono leggermente aumentati rispetto ai giorni scorsi:

 

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I dati aggiornati al 29/02/2020

Parliamo dunque di 85 mila e 608 casi in tutto il mondo con 2932 morti.
Naturalmente la maggior parte dei casi è concentrata in Cina e nell’epicentro da cui è partito il virus.
Dati allarmanti arrivano dal Sud Korea, dove i numeri sono in continuo aggiornamento e aumento e l’Italia dove si pensa che il picco possa arrivare tra due settimane.

Come abbiamo già raccontato però, i dati potrebbero essere leggermente diversi a causa delle diverse disposizioni dei paesi che in alcuni casi, si limitano a dichiarare infetti solo coloro che sviluppano una polmonite seria e quindi ricevono il tampone per l’accertamento.

Ancora da capire i reali dati degli Stati Uniti che hanno un sistema sanitario che obbliga al pagamento del tampone per il coronavirus (parliamo di cifre che spesso raggiungono anche 3000 dollari).

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