Coronavirus Cina, l’altra verità su quanto accaduto a Wuhan
Coronavirus Cina, da uno studio emergono dati del contagio sensibilmente diversi rispetto a quelli dichiarati in piena pandemia
Coronavirus Cina – E’ passato quasi un anno dalla segnalazione dei primi casi di un virus diverso, sconosciuto, nell’area cinese di Wuhan.
All’inizio, il coronavirus pareva destinato a non valicare i confini della Cina, come se il mondo non fosse costantemente interconnesso.
Le autorità europee e mondiali si dichiaravano tranquille, dinanzi alla crescente emergenza cinese, perché il virus non riguardava i loro Paesi.
Sappiamo tutti com’è andata: il covid 19 non ha nazionalità, non si è sentimentalmente affezionato ad una lingua o ad una cultura in particolare, ma ha invaso in tempi rapidissimi tutto il mondo, seminando morte ad ogni latitudine.
Eppure, ancora molto di questo virus – con cui conviviamo oramai da 10 mesi – ci è sconosciuto.
Uno studio del Chinese Center for Desease Control and Prevention, citato dalla CNN, afferma che i casi di coronavirus, a Wuhan, sarebbero ben 10 volte superiori a quelli ufficialmente comunicati dalle autorità governative cinesi.
Dunque, nel solo territorio di Wuhan, da cui il virus è partito per diffondersi in tutto il mondo, sarebbero state ben 500.000 i casi di covid 19.
Lo studio si basa sul calcolo dell’incidenza di anticorpi su un campione di 34mila persone: a Wuhan, tale incidenza si attesta al 4,43%m mentre in altre città della regione di Hubei, il tasso è 10 volte inferiore.
Resta la sensazione che ancora molto sul coronavirus debba esser portato alla luce e che il covid, contro cui l’umanità sta lottando senza sosta da quasi un anno, ci sia ancora parzialmente sconosciuto.
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