Conferenza Spalletti: SEGUI LIVE LE SUE DICHIARAZIONI
Conferenza Spalletti: le dichiarazioni del mister partenopeo in conferenza stampa. Segui live l’aggiornamento in tempo reale
CONFERENZA SPALLETTI, LE SENSAZIONI ALLA VIGILIA DEL RITIRO IN TRENTINO: Le sensazioni sono le stesse di quando ho accettato di venire su questa panchina, che richiede grande responsabilità e di conseguenza bisogna far delle scelte, però mancano tanti campioni e quelli che ci sono hanno confermato le qualità che ormai conosciamo tutti. Aspettiamo di aver tutto il gruppo a disposizione per parlare di altro e di sensazioni.
SUL SALUTO AI TIFOSI PRESENTI A DIMARO: Salutare i tifosi fermandoci in campo tutti? Dobbiamo sempre ricordare che bisogna esser riconoscenti a chi ci supporta, soprattutto se poi vanno a spendere le sacre ferie per venire a starti vicino e per cercare di motivarti. Abbiamo bisogno del calore dei nostri tifosi, ma bisogna meritarlo.
SU OSIMHEN: Per noi sarà sicuramente un punto al quale ci appoggeremo, il punto di forza di questa squadra, perché è un calciatore completo sotto tutti i punti di vista. Ha inoltre la qualità del campione, di quello che oltre a saper far gol sa metterci anche altre cose. Ci sono ovviamente dei punti da migliorare, quindi si va a cercare di stimolarlo e di lavorarci. Qui si trova una risposta importante a proporgli un certo tipo di lavoro, proprio come oggi, quando in campo non ha fatto una piega e ha dato tutta la sua disponibilità ad eseguire un nuovo compito.
SULL’APPELLATIVO DI ALLENATORE AZIENDALISTA: Io non vado a dover creare dei problemi alla comunità dove devo andare a lavorare. Mi confronto su temi da portare avanti insieme e trovare le soluzioni insieme alla società e al proprietario, in questo caso Aurelio De Laurentiis. Non devo andare a creargli dei problemi che vanno a rovinare la situazione: non mi dà fastidio questo appellativo, perché credo sia importante ottimizzare e non sperperare gli elementi che si hanno a disposizione.
SULL’ALTERNANZA DEI MODULI: Deve esser così, per piacere ai calciatori e anche per creare sorprese alle avversarie. Per noi è stimolante e soprattutto è meno controllabile da parte degli avversari. Penso che poi il 4231 dia equilibri in tutte e due le fasi, simile è il 433, però in fase di possesso bisogna far qualcosa di più, qualcosa di diverso. Un po’ come ha fatto l’Italia, che contro avversari più ostici ha sfruttato più aspetti.
IL TOUR DELL’ANIMA E INSIGNE: Ho trovato un Napoli così come lo immaginavo, anche se mancano tanti giocatori perché infortunati o in vacanza. con Loreno ho parlato una volta per telefono e una volta per messaggio e mi è sembrato il capitano che immaginavo a vederlo da fuori. Su questa cosa bisogna starci attenti, sulla “magagna” del contratto: abbiamo di fronte il capitano del Napoli, che sappiamo chi è e ce lo ha fatto vedere agli Europei e il presidente del Napoli. Entrambi sono due persone forti, che poi avranno il tempo di guardarsi negli occhi ed andare al sodo. Evitiamo di parlarne sempre: facciamo tornare Lorenzo, li facciamo parlare e poi sarà tutto più chiaro. Senza anticipare niente.
IL MERCATO E L’ALTERNANZA PORTIERI: questa squadra ha bisogno dei ruoli doppi perché se giochi di continuo giovedì e domenica, devi recuperare i calciatori, per cui bisogna riuscire a far questi numeri qui e a sostituire se partirà uno di quelli forti. Mi è già successo con Szcezsny e Alisson, quando ero alla Roma, per cui si valuta. Le insidie sono dietro l’angolo e possono capitare anche ai portieri. Bisogna far attenzione anche perché anche in questo caso c’è bisogno di due persone forti.
IL PENSIERO SU DEMME, ELMAS, LOBOTKA, GAETANO: Quando la squadra va attaccare davanti è importante che vadano a pressare e ad aiutare la squadra per andare anche ad attaccare. Sono quelli che corrono di più: di solito un calciatore fa 11/12 km, i centrocampisti li sforano quasi sempre. Naturalmente il centrocampista deve esser sempre “online”, non è dietro il pallone, ma dentro il pallone. Demme è uno di quelli a cui ciò riesce di più, Elmas pure: entrambi ci si buttano a piedi pari quando vedono la situazione a metà. Tutti, però, vogliono esser una cosa unica trovando stimolo nel far vedere che sono degli amici.
LOBOTKA E GAETANO: Lobotka mi fa piacere vederlo perché il suo nome sul mercato lo avevamo guardato anche noi dell’Inter. Gaetano è un “talentino”, c’è ancora da valutare. Lui vuole giocare sulla trequarti, però guardandolo bene può esser pure quello che torna cinque metri indietro e costruisce prima. Sotto l’aspetto della tecnica è delizioso.
IL VIVAIO DEL NAPOLI: Bisogna sempre guardare al settore giovanile, ma nel caso del Napoli si deve tirar fuori il talento in fretta. Tutino è un calciatore forte, stiamo dalla sua parte, è un campioncino, ma ci sono anche altri calciatori forti nella squadra. Ci sono campioni e supercampioni: mica sono tutti uguali!
IL QUADRATO AL CENTRO DEL CAMPO DI CARCIATO: Lo proposi anche a Coverciano e mi volevano lasciare a casa, per cui dissi meglio adeguarsi. Il quadrato perché quando si fanno le partitine a metà campo, se lei avesse fatto il portiere o il difensore, si sarebbe accorto che le righe sono un riferimento. La riga serve per dare un segnale ai difensori, per dirgli quando devono scappare e quando puntare la palla se attaccati frontalmente.
SU KOULIBALY E SULLA COPPIA KK/MANOLAS: Koulibaly è un calciatore che tutti vorrebbero avere perché è un vicecapitano, proprio come Mertens, ce ne sono vari. Per me lui rimane a Napoli perché non può esser sostituito, è anche apprezzatissimo da tutti i compagni di squadra. Ora mi son reso conto che parla di continuo anche in campo e uno così diventa perfetto. Gli si fanno i complimenti per la serietà dell’uomo e del calciatore, stesso discorso quando entra nello spogliatoio. Si vede che tutti rispettano la sua presenza per quello che ha dimostrato. Sulla coppia credo che sia possibile per noi aggredire alto, ci sarà da perfezionare bene questi tempi di quando si fa la scappata, però sono due calciatori che permettono di far tutto. Sono due carrarmati, anche se dobbiamo migliorare sulla costruzione.
SULLA LINEA DIFENSIVA: Si tenta di allenarla nella maniera corretta. I calciatori bisogna coinvolgerli nel progetto affinché se ne sentano parte integrante. La linea difensiva allenata bene prende gol se non c’è partecipazione da parte della squadra: se un attaccante ha 5 possibilità e poi il difensore è solo, allora va in difficoltà. E’ un lavoro di squadra, perché il difensore sceglie in base al tempo quale scelta forzare anche sulla base della partecipazione del gruppo.
COME HA VISTO MALCUIT E COSA MANCA ALLA SQUADRA? E’ presto per far queste valutazioni perché poi me le rinfacciate. Bisogna valutare anche Ghoulam e capire cosa sarà. Per ora sembra stia procedendo tutto bene, sennò un terzino sinistro ci vuole, proprio per la questione dei ruoli doppi. Stesso discorso per Malcuit: si vede che ha questa corsa importante e questa vampata nell’attaccare la bandierina, però poi un po’ di fase difensiva e di equilibrio sono comunque importanti.
COLLOQUIO GIUNTOLI SPALLETTI: Io prendo appunti, ma scarabocchio. Cristiano e lo stesso presidente mi facilitano il lavoro. Potersi confrontare diventa sempre importante perché è qui che si prendono decisioni che saranno importanti per tutto il campionato.
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