6 Febbraio 2021

Conducenti scuolabus, la protesta sit-in contro De Luca

foto dal web

conducenti scuolabus

I conducenti scuolabus protestano seduti per terra contro De Luca. “De Luca ha fallito”

I conducenti scuolabus questa mattina hanno fatto la cosiddetta protesta sit-in, una protesta seduti per terra contro De Luca. Queste le dichiarazioni, riportate da Ansa.

«Ora che finalmente hanno riaperto le scuole si dice che aumentano i contagi ma evidentemente chi doveva non ha fatto tutto il necessario. De Luca sarà pure Superman ma ha fallito rispetto alle attività da mettere in campo in ambito sanitario e a tutela del trasporto pubblico e in particolare scolastico e i danni li stiamo pagando noi, i bambini che non vanno a scuola, le famiglie che hanno difficoltà nel gestirli a casa» – dichiara Carlo Di Dato, presidente di Assodiritti e portavoce dei conducenti degli scuolabus della città di Napoli.

La categoria non lavora da marzo 2020, in virtù della chiusura delle scuole – causa covid. La protesta è avvenuta questa mattina davanti allo stadio Maradona. C’erano 87 dei 148 pulmini che effettuano servizio scuolabus a Napoli.

Gli operatori hanno da poco ripreso le attività grazie alla riapertura delle scuole, ma ora temono un nuovo stop a causa delle minacce di De Luca. Lui ha parlato di un aumento di contagi causato dal mondo della scuola e alla movida.

«Ogni volta che si riprende l’attività» – ha sottolineato Di Dato – «significa indebitarci perché dobbiamo riattivare le assicurazioni, pagare le autorimesse, effettuare le verifiche sui mezzi e sottoporci a nostre spese a tamponi per garantire la sicurezza dei bambini che trasportiamo». 

Per svolgere tutte queste attività c’è bisogno di una spesa pari a circa 3.000 euro, a fronte di guadagni pari allo zero. Il servizio di trasporto scolastico vive grazie alle rette che pagano le singole famiglie. Niente scuole, niente rette.

Questa classe di lavoratori non ha avuto accesso ai risarcimenti che il Governo ha previsto. Nessun aiuto nemmeno dalla Regione Campania. «Ormai dall’inizio della pandemia è trascorso un anno – evidenziano gli operatori – è da parte della Regione non è stato fatto nulla per garantire sicurezza al mondo della scuola e a tutto ciò che ruota attorno ad esso». 

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