25 Gennaio 2020

Colombo-Rispoli in tv, cosa ne pensa la Lucarelli?

Colombo-Rispoli la 7

La vicenda Colombo-Rispoli, dopo il loro matrimonio, continua a far sbarrare gli occhi agli italiani. Cosa ne pensa Selvaggia Lucarelli?

GOSSIP – Si continua a parlare del matrimonio kitsch dei Colombo-Rispoli, una vicenda che per mesi ha fatto parlare gli italiani sui social e sui mass media. L’opinionista Selvaggia Lucarelli, replica con una forte lettera sul suo profilo Facebook.

« Se la celebrazione televisiva del matrimonio kitsch tra Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino e del cantante neomelodico Tony Colombo ci era sembrata agghiacciante, è perché non avevamo ancora ascoltato i due neo-sposi difendersi in tv. » – comincia la Lucarelli – « E in effetti, dopo averli visti domenica sera a Non è l’arena mentre convincevano il pubblico di essere due persone perbene, i giocolieri e le carrozze del loro matrimonio sono diventate la parte sobria della vicenda. »

« Tony Colombo, codino anni ’80, orologio d’oro, sopracciglia ad ali di gabbiano e camicia animalier quella sì da 41 bis sulla fiducia. Si è presentato in studio col piglio strafottente di chi è stato ingiustamente scomodato mentre faceva tutt’altro: bisogna parlare del “mio personaggio” e della “mia arte” perché “Io sono solo solito A FARE dei video d’amore”. La moglie Tina Rispoli, con due strati di fondotinta talmente spessi da poterci nascondere un pentito come in un pilone di cemento armato, era invece molto offesa perché incensurata e stupita che si possa tacciarla di omertà.»

« In effetti la loro difesa è stata così persuasiva che vale la pena farne un sunto. Intanto, a Colombo è stato fatto notare che ha cantato per camorristi di ogni fattura. Lui ha chiarito “non si sa mai se uno è malavitoso, noi lo scopriamo dopo dai giornali, questo mondo naviga sott’acqua, non ti fa mai sapere chi comanda!”. E certo. » – continua la giornalista – « Del resto le famiglie reggenti a Napoli si sono sempre chiamate non con i cognomi, ma con i nomi dei Pokemon. Notoriamente i Di Lauro, per dire, si facevano chiamare famiglia Picachu. »

“Da Cutolo non sono mai andato a cantare”

« Quando qualcuno fa timidamente notare che i nomi dei boss di zona di solito li conoscono tutti, Colombo risponde sarcastico: “Beh, da Cutolo non sono mai andato a cantare!”. Sarebbe stato difficile visto che Cutolo è in carcere da 40 anni, altrimenti chissà, magari una cantatina per l’ onomastico ci scappava. Il direttore di Fanpage Francesco Piccinini, quando il neomelodico gli ha permesso di pronunciare due sillabe senza parlargli sopra, gli ha fatto notare che durante il flash-mob per il loro matrimonio in piazza Plebiscito, è entrata una limousine Hammer senza permesso in area pedonale. » – scrive – « La risposta di Colombo è stata “Non c’è bisogno di permesso per fare entrare l’Hammer in piazza Plebiscito, lei è arrogante!”. Dunque da domani possiamo organizzare gare di go-kart in piazza Plebiscito, me lo segno. Ma non è neppure qui che Tony Colombo ci convince definitivamente. »

« Lo fa in maniera netta quando afferma che andava a cantare nelle Case Celesti, una delle più famose piazze di spaccio nonché roccaforte del clan Marino di cui era boss l’ex marito di sua moglie Tina, senza sapere nulla di quel luogo. “Ogni zona di Napoli dicono che ci sono persone che la comandano, io non faccio il giornalista, che ne so! Non sono problemi miei! Lei il tesserino da giornalista lo deve bruciare, lei vede troppo Gomorra vede Netflìx, lei e Saviano!”, urla Colombo a Piccinini. »

« Dunque per Colombo le Case Celesti sono al massimo il villaggio dei puffi e i giornalisti, a furia di vedere Netflìx con l’accento sulla i, si convincono pure che esista la camorra. Il povero Piccinini lo invita a rispettare Saviano che vive sotto scorta da anni e Colombo: “Ha fatto delle scelte e ora vive sotto scorta! Ha fatto i libri, ha fatto i miliardi, ha fatto i soldi!”. Insomma, la scorta è una scelta. Tipo decidere di vivere al mare o di portare le basette sfumate. » 

E poi c’è Tina Rispoli…

« Poi entra sua moglie, la vedova del boss Marino Tina Rispoli e in effetti lei è di un’onestà intellettuale perfino superiore a quella di Colombo. Lei sì che ci toglie ogni dubbio sul fatto che abbia una mentalità omertosa. » – dice – « Io dopo “Non è l’arena” le darei il premio Giancarlo Siani. La premessa è che lei è molto felice perché è la moglie di Colombo e sognava di diventare famosa “fin da quando era piccolina”. »

« Ci sarebbe il piccolo particolare che lei è sposata con Colombo ed è diventata famosa perché la camorra ha giustiziato il suo ex marito ma sorvoliamo. » – scrive – « Ci tiene a dire che suo marito non era un boss, che lei stava sempre in casa, non si è mai accorta di nulla, che suo marito viveva con i 1000 euro al mese di pensione. Mentre sta per aggiungere che una volta ha dato i croccantini del gatto a un unicorno, qualcuno le fa notare che ha vari immobili intestati e che non è credibile. Dunque lei spiega con argomenti granitici il suo benessere economico: “Io nel 2003 ho fatto una vincita al lotto molto importante, documentata!”. Quindi il boss Marino e sua moglie erano ricchi grazie a un biglietto vincente della lotteria. »

“Il bancolotto, Saviano è pazzo, la camorra non esiste”

« Nessuno replica che per carità, sarà anche vero, ma vedi il caso, la mafia ricicla da sempre il denaro sporco attraverso vincite alla lotteria. È ben spiegato in un’inchiesta de L’Espresso. In un libro sulla vera storia di Scarface e nel libro L’ultima scommessa: “la mafia si compra i biglietti vincenti di lotterie. Ha i suoi informatori nelle rivendite. Contatta il vincitore di un milione di euro e gli offre un milione e duecentomila, così ha soldi puliti”.» – continua.

« Ma Tina convince definitivamente tutti quando commenta l’omicidio di suo marito, ucciso in un agguato con 11 colpi di pistola, affermando “Si muore anche per sbaglio eh”. O quando dice: “Saviano è una persona malata ragazzi, questo è un pazzo, questo è un depresso, non fa altro che raccontare le stesse cose dal 2004, non ce la facciamo più a sopportarlo, abbiamo capitoooooo!”. »

« E Colombo ci convince quando aggiunge che i camorristi erano al suo matrimonio ma da imbucati. Che la moglie non ha mai saputo che il marito era un boss perché le donne del sud vivono tutte così chiuse in casa e alcune manco si fanno la tinta ai capelli. Che i problemi a Napoli sono altri, tipo “i bambini vanno a scuola col giubbotto perché in aula non ci sono i riscaldamenti!”. Della serie: il problema a Palermo è il traffico (cit.). Quando urla che Barbara D’Urso è una grande giornalista, l’ha aiutato tanto, “Io la voglio bene!”. »

« Convince tutti, infine, Tina, quando chiude in bellezza, ricordando che ora è una donna di spettacolo ed è felice. Che poi è l’unico momento di sincerità della serata. E’ una donna di spettacolo. Solo che lo spettacolo è aberrante.» – conclude la Lucarelli.

(da Il Fatto)

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