Cinquestelle ancora sul piede di guerra in Campania
I Cinquestelle nuovamente sul piede di guerra in Campania. Due i casi denunciati dai consiglieri del Movimento. Il caso ARPAC, nel quale manca ancora il commissario ad acta, e poi quello del Polifunzionale di Piano di Sorrento. E monta di nuovo la polemica contro il Presidente De Luca
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Cinquestelle di nuovo sul piede di guerra in Campania.
Sono due i casi denunciati dai consiglieri del Movimento grillino, che attacca nuovamente il Presidente della Regione De Luca.
Il primo riguarda la governance dell’ARPAC, l’agenzia ambientale regionale campana.
“C’è un vuoto preoccupante di governance all’ARPAC“, ha detto la consigliera Maria Muscarà. “Del commissario straordinario ‘salernitano’ nominato il 28 febbraio, non vi è traccia, nel frattempo è a rischio il pagamento degli stipendi di marzo e, punto cruciale non è stato adottato il piano delle attività per 2017”.
Il prescelto per il ruolo sarebbe Vincenzo Belgiorno, il quale avebbe un problema di incompatibilità con il suo ruolo di professore ordinario all’Università.
“Non vorremo che in assenza della compatibilità – segnala la consigliera regionale – spunti come un coniglio dal cilindro qualche facente funzioni gradito a qualcuno per continuare a garantire lo stallo funzionale in Arpac”.
Il secondo caso riguarda invece il Polifunzionale di Piano di Sorrento.
In questo caso, il consigliere Luigi Cirillo si chiede “Perché la Regione Campania non eroga la seconda parte del finanziamento già stanziato per il centro polifunzionale sito a Piano di Sorrento ed evitare che permanga in uno stato di inoperatività?”.
Secondo i POR, sottolinea Cirillo, tra il 2007 e il 2013 fu disposto un finanziamento di 1.200.000 euro. Questo era indirizzato a gestire in maniera polifunzionale i locali sottostanti l’ITN “Nino Bixio”. Allo stato, risulterebbe erogata solo la prima parte del finanziamento, pari a 700 mila euro.
Cirillo annuncia che nell’interrogazione che seguirà, i Cinquestelle chiederanno alla chiediamo alla Regione Campania se intende effettivamente erogare o meno le risorse necessarie.
Ad ora, pur se funzionale, l’istituto è ancora del tutto inattivo.
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