Pang Xinghuo, vicedirettore della commissione sanitaria municipale di Pechino, ha dichiarato in una conferenza stampa del 20 aprile:
“Una regione con più di 50 infezioni e un focolaio di cluster entro 14 giorni sarà considerata una regione ad alto rischio”.
Tuttavia, Harbin, la capitale della provincia di Heilongjiang, non ha ottenuto questa designazione, nonostante le autorità abbiano annunciato almeno 58 pazienti con coronavirus tra il 9 aprile e il 19 aprile.
Secondo Epoch Times i documenti documenti interni trapelati dal governo provinciale di Heilongjiang, mostrano che le autorità cinesi, hanno ammesso che “l’epidemia di Harbin si trova in una situazione aggregata ed esplosiva”.
Distretto di Chaoyang
Il quotidiano statale Beijing News intanto, ha riferito il 20 aprile che le persone del distretto di Chaoyang venivano trattate in modo diverso quando viaggiano in altre città.
Numerosi focolai ma piccoli- il caso di Harbin
Il 20 aprile un cittadino cinese, ha girato un video e condiviso online su un’unità residenziale sigillata nel complesso di Jincheng nel distretto di Acheng, ad Harbin.
Un avviso del governo locale che può essere letto sulla porta d’ingresso, afferma che i residenti che vivono nell’unità sono sospettati di essere infetti.
Il video mostra quindi una donna che lavora nel comitato di quartiere locale.
Ha detto che ai residenti all’interno è stato effettivamente diagnosticato il virus.
https://www.youtube.com/watch?v=t9eFkMbjI00
Naturalmente le metodiche del governo cinese di contenimento del virus sono alquanto discutibili.
I residenti del complesso infatti sono stati letteralmente chiusi dentro e non hanno possibilità di uscire.
Nel frattempo, la task force di Heilongjiang istituita per combattere il virus ha inviato un “avviso” il 13 aprile, analizzando l’epidemia di Harbin nei giorni scorsi.
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