Chiostri abusivi a Pompei: il maxi sequestro da 63 indagati
Affollavano l'area vicino l'ingresso degli scavi: secondo l'accusa si tratta di invasione di suolo pubblico
Chiostri abusivi a Pompei: l’operazione delle forze dell’ordine, oggi 7 ottobre, ha portato al sequestro di 46 strutture, per un totale di 63 indagati.
Bancarelle e negozi di souvenir, ma anche bar e gelaterie, addossati vicino l’ingresso degli scavi: il reato contestato è quello di invasione del suolo pubblico.
Chiostri abusivi a Pompei: 46 strutture sequestrate e 63 indagati
La maxi operazione condotta oggi dai militari della compagnia di Torre Annunziata ha portato al sequestro di ben 45 strutture (più una 46esima sequestrata dai Carabinieri).
Si tratta di chiostri di souvenir ma anche di bar e gelaterie, che affollano l’area aderente all’ingresso degli scavi. Il gip di Torre Annunziata ha infatti emesso un decreto di sequestro preventivo nei confronti dei 63 indagati, in relazione alle 45 strutture considerate abusive. Il reato contestato è infatti quello di invasione del suolo pubblico.
Il decreto segue una serie di indagini condotte dai Carabinieri rispetto alle numerose irregolarità nell’area di Pompei per quanto concerne l’occupazione di suolo pubblico. I Carabinieri avevano infatti notato che molti chiostri e gazebo vicino gli scavi non erano amovibili: le strutture erano infatti ancorate al suolo. Sono state così condotte accurate indagini per verificare se si trattasse di un’illecita occupazione di suolo pubblico.
Sono ora 63 gli indagati: secondo l’accusa, questi ultimi avrebbero occupato irregolarmente il suolo pubblico con le loro attività per decenni.
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