CGIL sciopero generale: domani comincia la scuola. NOTA UFFICIALE
CGIL sciopero generale – domani, venerdì 10 gennaio, comincia la scuola. Arriva la nota ufficiale…
CGIL SCIOPERO GENERALE – Roma, 7 dicembre – CGIL E UIL hanno deciso di indire lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati per protestare e chiedere una inversione delle politiche del Governo che sino ad ora hanno ricalcato quelle neo liberiste degli ultimi venti anni in cui a pagare sono stati lavoratori dipendenti e i pensionati.
Come è noto la FLC CGIL e la UIL Scuola, insieme a Snals e Gilda, hanno già proclamato lo sciopero generale della scuola (come aderire) che ha funzionato da detonatore della più ampia manifestazione di dissenso politico che attiene allo sciopero generale. Protesta che, oltre ai temi della scuola ancora senza soluzioni, sui quali sono in atto momenti di confronto con le forze politiche che sostengono questa maggioranza, porta alla luce la sostanziale insufficienza dei provvedimenti sulle pensioni e sulla riforma del fisco. Misure, come quella dell’assegno unico per carichi di famiglia, che ovviamente riguardano ampia parte del Paese e, anche i lavoratori della scuola. Sono interventi che andranno ad incidere in modo significativo sulle retribuzioni che – per la scuola sono ancora in fase di adeguamento in vista del rinnovo contrattuale. Rinnovo che ha scarse risorse di contrattazione, mentre le retribuzioni rischiano di essere penalizzate da una riforma che sposta risorse dai poveri ai ricchi una sorta di Robin Hood alla rovescia.
Un governo nato per ridurre le disuguaglianze, con questa manovra le allarga – osservano i segretari generali di FLC CGIL, Francesco Sinopoli e Uil Scuola, Pino Turi.
Noi confermiamo ‘l’adesso basta’ della scuola. La società civile si ribella e chiede di tornare all’equità e alla solidarietà: valori costituzionali che rivendichiamo come base delle politiche del governo e della maggioranza che lo sostiene.
Lo sciopero del 10 della scuola resta nell’alveo di quello Generale ed è assolto, anche se in data diversa. È necessario che si rimetta al centro del dibattito politico la condizione dei lavoratori lasciati alla mercé delle regole del mercato, peraltro drogato dalle iniezioni di denaro pubblico che poi qualcuno dovrà pagare. E in questo contesto che la vertenza scuola si inserisce con le proprie specificità e con quelle più ampie del mondo del lavoro che si ribella anch’esso.
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