7 Maggio 2024

Castel Volturno: maxi sequestro alla Marina di Castello s.p.a

Riscontrato il mancato pagamento dei canoni al comune e lavori mai effettuati

Fonte: Sito governativo Guardia di Finanza

Maxi operazione anti Camorra diplomi falsi, CAIVANO MAXI SEQUESTRO

MAXI SEQUESTRO MARINA DI CASTELLO – I Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno eseguito un decreto di sequestro conservativo ante causam. Il provvedimento è indirizzato alla società Marina di Castello s.p.a., per un valore di quasi 6 milioni di euro.

Emanato il sequestro dal Presidente della Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti. Confermato, in sede di giudizio di convalida, dal giudice designato della medesima Sezione, con ordinanza del 2.5.2024.

Maxi sequestro alla Marina di Castello: le attività di indagine

La misura cautelare trae origine dalle attività di indagine svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Mondragone, su delega e coordinamento della Procura contabile partenopea (PM Braghò e Vitale). Le indagini erano tese al riscontro della regolarità – specie rispetto alla fase esecutiva – delle concessioni demaniali marittime rilasciate dal Comune di Castel Volturno (CE). In particolare per la corretta quantificazione e del puntuale pagamento dei canoni demaniali dovuti dai pertinenti concessionari.

Al centro delle investigazioni è emersa la posizione della società Marina di Castello s.p.a. Questa era divenuta concessionaria – su indicazione di un accordo di programma stipulato nell’anno 2003 con il Comune di Castel Volturno (CE) – ed in ragione di successivo ed apposito titolo – di un’area demaniale marittima di circa 30 ettari. Nell’aera era prevista la realizzazione di un ampliamento di un campo da golf e la creazione di un’oasi protetta da destinare all’attività di “bird watching”. Entrambi gli stabili erano da porre anche a beneficio della comunità locale.

La concessione dell’area demaniale a canone agevolato (pari al 10% del canone tabellare) era giustificata, quindi, dal perseguimento di interessi pubblici, insistenti sul territorio. La struttura sportiva, mediante specifica programmazione e puntuali accordi, doveva essere disposta ai giovani. Un altro obiettivo è quello di destinare alla cittadinanza una parte dell’ambito demaniale, in godimento, creando un protetto ambiente floro-faunistico.

Le irregolarità

Dalle approfondite risultanze istruttorie, tuttavia, è stato accertato come la suddetta società concessionaria, in realtà, non abbia mai versato regolarmente le somme dovute al Comune castellano a titolo di canone né le addizionali spettanti alla Regione Campania. Inoltre avevano utilizzato l’area concessa per finalità prettamente privatistiche senza adempiere agli ulteriori pubblicistici obblighi assunti a fondamento del canone dimidiato del 90 %. Questo ha cagionato un complessivo nocumento, a carico delle Amministrazioni interessate, pari a circa 6 milioni di euro.

A fronte dei significativi profili di pregiudizio erariale così emersi, si è pervenuti, a tutela del soddisfacimento del credito accertato, alla apposizione di un vincolo cautelare su tutti i beni mobili e immobili nella disponibilità della società concessionaria de quo, per complessivi euro 5.972.040,98.

L’attività svolta testimonia il diuturno impegno dalla Corte dei Conti e dalla Guardia di Finanza nel contrasto ai fenomeni di illegalità economico finanziaria lesivi per il bilancio dell’Unione europea, dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali, nonché della leale e corretta concorrenza, e finalizzato al concreto recupero delle risorse pubbliche da restituire alla collettività.

Fonte: COMUNICATO STAMPA

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