Caso Magalli-Volpe, il tribunale condanna il conduttore per diffamazione
Il caso Magalli-Volpe si è concluso con una sentenza da parte del Tribunale di Milano che ha condannato il conduttore per diffamazione
Il caso Magalli-Volpe si è concluso con una sentenza da parte del Tribunale di Milano che ha condannato il conduttore per diffamazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano online “Corriere della Sera”, Magalli sarà tenuto a risarcire i danni subiti dalla parte civile Adriana Volpe, liquidati in via di provvisionale in 25.000 euro e pagare 14.000 euro di multa.
Non si è fatta attendere la risposta del famoso conduttore. Queste le parole pubblicate sul suo profilo Facebook:
“Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del Me Too e NON la nominavo affatto, volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento.
Per inciso nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…”
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