Caserta truffa cibo biologico: indagati sette noti imprenditori
Caserta truffa cibo biologico: spacciavano per bio prodotti provenienti dall'estero, otto aziende coinvolte e sette misure cautelari
Caserta truffa cibo biologico: Immettevano sul mercato prodotti dichiarati come biologici, per la precisione mandorle e conserve di pomodoro, che in realtà erano importati dall’estero, per un giro d’affari superiore ai 20mila euro annui.
La truffa, che coinvolge note aziende dell’area casertana, è stata sventata dalla Guardia di Finanza di Caserta e dagli ispettori dell’Unità investigativa centrale del Ministero dell’Agricoltura (ICQRF) nell’ambito di un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Nella mattinata di oggi, martedì 28 febbraio 2023, sono state eseguite le misure cautelari dell’interdizione per dodici mesi dall’esercizio dell’attività imprenditoriale e del divieto di dimora nel Casertano nei confronti di sette soggetti indagati a vario titolo per i reati di associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode in commercio aggravata. Inoltre, le Fiamme Gialle hanno perquisito e sequestrate otto imprese incriminate per i medesimi reati.
Caserta truffa cibo biologico: L’attività illecita sarebbe partita nel 2016 e, da allora, avrebbe commercializzato ingenti quantitativi di mandorle non biologiche (in quanto provenienti dallo Stato della California) e di pomodoro ottenuto da agricoltura convenzionale e contaminato con sostanze chimiche, spacciandoli come certificati biologici grazie ad una rete di aziende compiacenti sparse tra Lazio, Calabria e Puglia. Erano proprio queste “società cartiere” a dare copertura documentale alla frode, emettendo false fatture per giustificare l’acquisto dei prodotti.
La frode è stata scoperta tramite i normali controlli compiuti in tutta Europa sui prodotti biologici che, rivelando la presenza di sostanze anomale mediante sistema OFIS (Organic Farming Information System), hanno segnalato le irregolarità alle autorità italiane, in particolare all’Unità Investigativa Centrale dell’ICQRF, che hanno analizzato a loro volta i prodotti, arrivando a confermare i dubbi sollevati prima da Germania e Olanda, poi anche da Francia, Austria, Spagna, Danimarca e Belgio.
A capo dell’organizzazione criminale ci sarebbero tre imprenditori: un casertano proprietario di due imprese di trasformazione con un volume annuo di 20milioni di euro e di un’azienda agricola; un catanese titolare di un’azienda di import-export di mandorle e frutta secca; un terzo, operante nella provincia di Cuneo, titolare anch’egli di aziende che commerciano frutta secca e conserve di pomodoro.
Caserta truffa cibo biologico: Nel mirino degli inquirenti sono finiti anche i laboratori che hanno effettuato le analisi interne sui falsi prodotti biologici per conto delle imprese dei soggetti associati e un istituto bancario che avrebbe finanziato l’operazione commerciale fraudolenta.
Fonti : CORRIERE DEL MEZZOGIORNO e CASERTANEWS
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