Caserta in rissa: i casertani – juventini contro i napoletani
Caserta in rissa: i tifosi juventini contro i tifosi napoletani. Rispondono così i casertani: “Non siamo a Napoli e non si festeggia”
CASERTA – La vittoria azzurra ha portato gioia tra i tifosi, ma anche tanto caos.
È dall’ultimo rigore decisivo dell’attaccante Arek contro Buffon che, in quel di Napoli e provincia, è stata aria di festa e contentezza. Questa vittoria meritata va – non solo alla squadra partenopea-, ma anche a Mister Ringhio.
Dopo il periodo di stop Coronavirus e il lutto che ha toccato il tecnico azzurro, questa Coppa ha portato sorrisi.
Quella partita che presentava un Napoli combattivo e – al contempo – in tensione, lasciava immaginare anche una Juve ‘arrabbiata’.
A vincere l’importante match è stata la squadra del Napoli: trofeo al cielo e maglie azzurre felici.
Da lontano ha assistito, delusa, la maglia bianco nera.
Continuano, dunque, le polemiche tra i tifosi e qualcuno non ha digerito la vittoria della squadra capitanata da Lorenzo Insigne.
L’entusiasmo partenopeo sfocia in una rissa. È successo a Caserta, ove lì ci sono molti tifosi juventini.
A segnalare l’episodio è EdizioneCaserta.it e – stando a quanto riportato – sembrerebbe che un gruppo di ragazzi, nel bel mezzo dei festeggiamenti della Coppa Italia, è finito tra botte e insulti pesanti.
La rissa, a Caserta, si è verificata nei pressi del “Monumento ai Caduti”.
Il litigio c’è stato a seguito di cori juventini, i quali – in riferimento ai tifosi napoletani – hanno gridato:
“A Caserta non si festeggiano le altre squadre, non siamo a Napoli.”
Ed ecco il caos: Casertani Juventini contro Casertani Napoletani.
Una lite a colpi di botte e offese dove per fortuna non ci sono feriti.
Questa è una delle tante vicissitudini presenti nel nostro paese, così come negli altri.
Lo sport è unione e solidarietà, soprattutto, come dice Mister Gattuso è senso di appartenenza e rispetto.
Abbiamo raccontato questo triste episodio – successo a Caserta – per ricordare che il calcio non deve miscelarsi nell’odio e nell’offesa, questi sentimenti non appartengono alla categoria sportiva.
Lo sport nasce per unire e la competizione non nasce per disunire.
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