Carcere di Poggioreale mistero per la morte di un 32enne
Carcere di Poggioreale mistero per la morte di un giovane detenuto di soli 32 anni all'interno della propria cella: indagini in corso.
Carcere di Poggioreale mistero – Un ragazzo di soli 32 anni ha trova la morte all’interno della casa circondariale di Napoli in Via Nuova Poggioreale.
Il decesso è avvenuto venerdì mentre il 32enne Alessandro Esposito, si trovava all’interno della propria cella al piano terra della struttura.
Carcere di Poggioreale mistero della morte:
Sul posto sono immediatamente intervenuti i secondini e il magistrato di turno assieme al medico legale: ancora non conosciute la cause della morte ma il sospetto che si possa trattare di un omicidio all’interno della struttura carceraria c’è.
Aldo Di Giacomo, segretario generale Sindacato polizia penitenziari, ribadisce l’allarme della situazione all’interno del sistema carcerario italiano:
“Se, come si sospetta, il 32enne trovato morto a Poggioreale è stato ucciso, sarebbe il quarto omicidio in un anno a dimostrazione che il sistema penitenziario è al collasso. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono. Non sono un caso le due sommosse in due giorni ad Agrigento e a Santa Maria Capua Vetere”.
Le parole del Garante dei detenuti:
Sul posto è giunto anche Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti che tramite il proprio profilo social ha commentato quanto accaduto:
“In mattinata sono stato nel carcere di Poggioreale, Sono stato a piano terra del reparto Napoli, mi sono fermato a riflettere e pregare davanti la cella dove ieri è stato trovato morto Alessandro, 33anni compiuti lo scorso agosto. Ho parlato con i suoi due compagni di cella, con gli altri del reparto, moltissimi malati, tre su una sedia a rotelle, nessun piantone. Le indagini in corso chiariranno, insieme all’autopsia che si terrà lunedì, le cause della morte. Le carceri italiane e campane sono piene di detenuti tossicodipendenti e malati psichici denunciati dai familiari. L’assenza dei servizi, il fallimento in alcuni casi di Sert e Dipartimenti di salute mentale è sotto gli occhi di tutti. Così come l’indifferenza della maggior parte della gente per queste categorie di persone. Il bene, l’amore, l’affetto la condivisione possono guarire quasi tutti i mali del mondo , insieme a politiche attive di inclusione sociale. Sentiamoci un po’ tutti un po’ responsabili di queste morti e di queste solitudini“.
Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni in attesa di scoprire la cause della morte a seguito dei rilievi e gli esami effettuati sul corpo del 32enne.
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