24 Settembre 2024

Capsula del Suicidio: nuova frontiera del suicidio assistito in Svizzera

Arriva la Capsula del Suicidio Sarco, innovazione dell'eutanasia. Dopo il primo utilizzo in Svizzera sono state arrestate diverse persone

fonte sito web exit international

capsula del suicidio

La Capsula del suicidio è la più recente innovazione nel campo del suicidio assistito ed è stata recentemente utilizzata per la prima volta in Svizzera. Questa macchina permette ai pazienti di addormentarsi e, attraverso il rilascio di azoto, portare alla perdita di coscienza e infine alla morte.

Tuttavia, l’uso di questa capsula non è ancora autorizzato, portando all’arresto di tre persone coinvolte. Le autorità locali stanno attualmente indagando sull’accaduto per determinare chi sia dietro questo esperimento di eutanasia.

Arriva la Capsula del Suicidio Sarco

Chiamata anche la “Tesla dell’eutanasia“, la Capsula del suicidio Sarco è una camera sigillata che consente al paziente di liberare una quantità controllata di azoto, causando soffocamento e morte. La Exit International, l’azienda olandese produttrice, ha investito oltre un milione di dollari nella sua realizzazione.

Questa macchina è stata oggetto di polemiche sin dalla sua progettazione, ma lunedì scorso è stata utilizzata per la prima volta. Si è trattato di una paziente americana di 64 anni, affetta da gravi insufficienze immunitarie.

Florian Willet, co-presidente di The Last Resort, un’organizzazione affiliata a Exit International, era presente durante il processo di eutanasia, descrivendo la morte come “pacifica, rapida e dignitosa”.

Indagini in Corso

Nonostante il suicidio assistito sia legale in Svizzera, ci sono condizioni specifiche che devono essere rispettate per evitare implicazioni legali. Secondo la legge svizzera, la persona che si toglie la vita deve farlo senza assistenza diretta da parte di terzi, e chi assiste deve agire senza motivazioni egoistiche.

Tuttavia, dopo il primo utilizzo della capsula Sarco, sono state arrestate diverse persone, accusate di istigazione al suicidio e complicità.

In precedenza, il procuratore Peter Sticher aveva già avvisato Exit International del rischio di conseguenze penali per chiunque fosse coinvolto nell’uso della capsula. Le pene potrebbero arrivare fino a cinque anni di carcere. L’arresto delle persone coinvolte è avvenuto dopo l’utilizzo della capsula in una baita, suscitando un’inchiesta che è tuttora in corso.

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