17 Agosto 2015

Campi Flegrei, lago sotterraneo di magma

Studi recenti confermano la ripresa attività vulcanica ai Campi Flegrei. Il magma è risalito, iniettandosi nella roccia e generando un piccolo lago

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I Campi Flegrei tornano ad interessare gli studiosi. I nuovi sistemi di monitoraggio, i satelliti Cosmos-Skymed, dotati di sistema radar e messi in orbita a partire dal 2007, hanno permesso di individuare un sollevamento del suolo di circa 10 centimetri, causato dalla risalita del magma fino alla profondità di tre chilometri, tra il 2012 e il 2013. L’infiltrazione del magma nella roccia ha generato uno strato sottile, il sill, un piccolo lago sotterraneo dal raggio di 2 o 3 chilometri, probabilmente già attivo nelle precedenti crisi bradisismiche. Il magma all’interno del sill si raffredda rapidamente, rendendolo meno capace di creare reazioni esplosive e catastrofiche.

La comunità scientifica concorda nell’attribuire ai fluidi idrotermali (acqua e gas) l’innalzamento del suolo dal 1985 al 2012, ma diversa è la causa dal 2012 a seguire. Per quanto la pericolosità del lago sia di moderata entità, la protezione civile dal dicembre 2012 ha ritenuto opportuno innalzare il livello di allerta ai Campi Flegrei da verde (quiescenza) a giallo (attenzione). Questi dati sono di fondamentale importanza per cercare di prevedere i fenomeni all’interno delle caldere e aiutare a prevenire e affrontare eventuali crisi vulcaniche. Calcolando la modalità con la quale il magma risale all’interno del sottosuolo, si possono registrare minime variazioni della superficie terrestre.

Lo studio della rivista Scientific Reports  lascia intendere, però, che il fenomeno sia comune a tutte le caldere, come quella di Yellowstone negli Usa e Rabaul in Papua Nuova Guinea. I meriti di queste nuove scoperte sono da attribuire a un team di ricercatori dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente e del Consiglio nazionale delle ricerche, all’Osservatorio vesuviano e all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’attività è stata promossa dal Dipartimento nazionale di protezione civile, nell’ambito dell’avviato progetto europeo Med-Suv.

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