2 Dicembre 2021

Campania zona rossa per la mappa dell’Ecdc: cosa vuol dire

La mappa settimanale dell'Ecdc

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Campania zona rossa nella mappa settimanale dell’Ecdc: le altre regioni a passare da arancioni a rosse sono Lombardia, Molise e Calabria

Campania zona rossa per la mappa Ecdc. La pandemia di Covid-19 non accenna ad arrestarsi e i contagi sono in aumento anche in Campania. Ciò influisce sulla classificazione del rischio della regione. In particolare, nella mappa settimanale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), la Campania è passata nell’ultima settimana da zona arancione a zona rossa. Le altre regioni italiane diventate rosse sono Lombardia, Molise e Calabria, che si vanno ad aggiungere a Lazio, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto e provincia autonoma di Trento. Rimangono in rosso scuro la provincia autonoma di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia, mentre tutte le altre restano arancioni.

I colori della mappa di Ecdc, però, non coincidono con la classificazione italiana che divide le aree in colori (bianco, giallo, arancione, rosso) a seconda dell’incidenza dei contagi e della situazione dei ricoveri. Pertanto, non è sulla base di questa mappa che verranno presi o meno (per la Campana, così come per le altre regioni) provvedimenti restrittivi.

Campania zona rossa per l’Ecdc: cosa vuol dire

La mappa europea dell’Ecdc, infatti, viene utilizzata come riferimento per decidere le restrizioni relative ai viaggi da e per i Paesi Ue. Secondo questa classificazione, per esempio, una regione è arancione se il tasso di nuovi casi nei precedenti 14 giorni è inferiore a 50 su 100.000 abitanti con tasso di positività (rapporto positivi tracciati/tamponi effettuati) del 4% o superiore; o ancora se il tasso di nuovi casi in 14 giorni è compreso tra 75 e 200 casi su 100.000 abitanti e il tasso di positività dei test è inferiore al 4%. Invece, sono rosse (come la Campania) le regioni con tasso di nuovi casi nei precedenti 14 giorni compreso tra 75 e 200 e con tasso positività dei del 4% o più; oppure se il tasso cumulativo di positivi relativo ai 14 giorni precedenti è superiore a 200 ma inferiore a 500.

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