6 Dicembre 2016

Campania cresce l’occupazione in tutti i settori tranne quello edile

campania

Il tasso di occupazione della Campania, nei primi 9 mesi del 2016 è cresciuto ad un livello maggiore rispetto alla media nazionale (che è stata pari all’1,5%), e superiore anche a quello dell’intera macro-area del Mezzogiorno (con un tasso dell’1,8%)

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Campania, in tutti i settori ad eccezione del solo comparto edile, l’aumento dell’occupazione è stata di quasi tre punti percentuali e mezzo. Il settore che è andato meglio di tutti e ha permesso di compensare la contrazione delle aziende di costruzioni è stato quello del commercio e della ristorazione. Ottimo andamento per quello turistico e dei servizi.

Il clima di fiducia dei campani è, quindi, complessivamente migliorato, aspetto che sostiene anche una moderata ma costante ripresa dei consumi, anche se al momento questa procede in modo disomogeneo specialmente al livello delle varie province. Il fatto che si guardi al futuro con un po’ più di ottimismo si comprende anche dall’aumento delle richieste dei finanziamenti, sia di tipo personale che finalizzato. In generale si vede anche una maggiore informazione, sono aumentati gli strumenti online per la richiesta del preventivo prestito, e l’impiego dei comparatori.

Andando a valutare la situazione utilizzando i numeri vediamo in particolare che, da Gennaio a Settembre 2016, la crescita delle richieste di finanziamento da parte dei privati nel loro complesso, per i campani, è stata di 1,3% che è quasi il doppio di quanto era stato rilevato alla fine del 2015 (fermandosi a solo +0,7%). A trainare le richieste sono stati soprattutto i prestiti personali, mentre quelli finalizzati cedono terreno, così come accade per il credito concesso alle aziende, che è cresciuto solamente dello 0,6%. Critica, invece, la situazione delle aperture di credito in conto corrente, in calo di quasi 10 punti percentuali.

Male anche la situazione delle sofferenze bancarie, ulteriormente cresciute, anche se questa volta del 3,5%, quindi, in misura ridotta rispetto all’anno precedente. Aspetto che dà comunque un segnale positivo proprio se viene riletto sul fatto che il calcolo avviene su una percentuale più elevata di “finanziamento” erogato, quindi tutto sommato c’è stato un lieve miglioramento della qualità del credito stesso. Discorso però che riguarda ancora una volta i privati, mentre per le aziende la situazione rimane ancora stabile o poco mossa.

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