Campane a lutto, Procida in rivolta
Drappi neri, campane che suonano a lutto, l’isola di Procida si ribella al ridimensionamento del solo presidio ospedaliero della zona.
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Le campane suonano a lutto questa mattina nel borgo della Corricella, set de “Il postino“. Mentre il consiglio comunale si ritira in seduta permanente, i giovani studenti sfilano e si accodano alle proteste che stanno sconvolgendo l’isola da giorni e le donne stendono lenzuola bianche alle finestre. La popolazione si ribella al provvedimento che comporterebbe un ridimensionamento dell’unico presidio ospedaliero, il “Gaetanina Scotto“, sopprimendo il pronto soccorso attivo h24 e sostituendolo con un punto di primo intervento con soli tre posti letto.
Una sommossa popolare, che minaccia di bloccare il porto di Marina Grande, sta dando luogo a momenti di disagio generale. I cittadini sono sostenuti dal sindaco Dino Ambrosino che ha dichiarato di dire no “a un taglio grave e inammissibile che metterebbe a repentaglio le vite degli isolani e dei turisti, costringendo a dirottare in terraferma ogni emergenza di tipo sanitario. Procida – ha ribadito il sindaco- conta 10.500 abitanti, che da maggio a settembre raddoppiano. Sbarcano sull’isola 250.000 ospiti all’anno che hanno diritto all’assistenza sanitaria. Lo Stato e la Regione hanno il dovere di garantire il nostro territorio così come fanno per Ischia e per Capri. Non accetteremo nulla di meno di quel poco che abbiamo”. Ambrosino ha inoltre aggiunto che un “atto scellerato sta per investire l’isola“.
Anche la Chiesa si è schierata al fianco dei cittadini, con il decano della Chiesa di Procida Don Lello Ponticelli, che ha fatto suonare le campane in segno di lutto. Si è espresso in merito anche Stefano Caldoro che ha dichiarato:”Il Nuovo Piano Ospedaliero prevede la soppressione sull’isola di Procida del PSA h24 dedicato all’emergenza-urgenza, sostituito da un Punto di Primo Intervento, in contrasto a quanto regolamentato dal Piano per le aree disagiate.”
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