Caldo e tumori della pelle: parla l’oncologa
La presidentessa di skineco, avverte degli effetti cancerogeni del sole e della pericolosità dei melanomi
CALDO E TUMORI DELLA PELLE-Questo caldo record non accenna a finire e purtroppo le conseguenze non tarderanno ad arrivare, come fanno sapere anche gli esperti. La Dott.ssa Maria Concetta Pucci Romano, presidente di skineco, associazione scientifica di eco dermatologia, ha parlato della delicata questione dei tumori della pelle conseguenti al caldo. Questo perchè il sole ha un effetto cancerogeno.
Caldo e tumori della pelle: le risposte alle domande più frequenti
L’aumento delle temperature può influire su una crescita dei casi di tumore alla pelle, è un rischio possibile. Il sole ha un effetto cancerogeno ma non è certo l’unico elemento che determina i melanomi.
La pelle è un organo delicato e soprattutto ha una sua memoria. Tutte le alterazioni subite a causa delle scottature solari espongono a un rischio oncologico.
Alcune persone sono più a rischio di altre?
In Australia c’è il più alto tasso di melanomi perché popolazioni Nord europee sono andate a vivere nei tropici. L’indigeno australiano ha subito un’esposizione al sole decisamente maggiore e quindi è un tipo di pelle molto più a rischio di scottature.
Le scottature solari possono sfociare in eritemi oppure nelle famose bolle d’acqua. La pelle guarisce ma nel tempo può innescarsi il fenomeno oncogeno.
Le creme solari possono aiutare?
La crema solare è un buon filtro, tuttavia le persone sottovalutano i danni che il sole può arrecare e non adottano le giuste precauzioni, usando la protezione solare male o troppo poco. E la prova di questo è che i tumori della pelle sono aumentati.
Come evitare che incorrano complicanze? Facendo dei controlli alla pelle almeno una volta l’anno. La famosa mappa dei nei è un esame innocuo e non doloroso, una specie di ecografia.
Caldo e tumori della pelle: i due tipi e i sintomi
Esistono quelli che nascono dalle cellule che producono la melanina e poi ci sono gli epiteliomi, che partono invece dalla cellula dell’epidermide.
Quando si analizza un neo bisogna tenere conto di diversi fattori: l’aumento di volume, i bordi frastagliati, il colore, le dimensioni e l’estensione.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Afragola, uomo barricato in casa: minaccia di far esplodere bombole di gas
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO