Calcio Napoli, la vittoria della ferocia con brividi finali
L'analisi all'indomani di Napoli - Milan.

CALCIO NAPOLI, LA VITTORIA DELLA FEROCIA CON BRIVIDI FINALI
Le paturnie della sosta delle nazionali, con i ragazzi della rosa in giro per il mondo. Il timore di rivedere l’appannamento mentale e fisico percepito al ‘Pierluigi Penzo’ di Venezia. E l’avversario in difficoltà, con voglia di lottare per l’Europa. Le premesse di una serata, che comincia con il primo tramonto dell’ora legale. Le giornate si allungano. Il campionato si accorcia sempre più ed entra nelle fasi finali e salienti.
La stagione per gli azzurri è stata ben al di sopra delle aspettative, con il Napoli che resta in scia dell’Inter al netto dei punti persi nel tragitto. L’approdo di Antonio Conte alle pendici del Vesuvio ha donato un’identità precisa e chiara alla squadra partenopea, che non può nascondersi (Conte dixit in conferenza alla vigilia). Tre lunghezze dai nerazzurri rappresentano una distanza che permette di alimentare sogni aulici. Con la consapevolezza che il cammino è ancora impervio e ricco di avversità, che con coraggio, applicazione e resilienza possono essere superate perché la squadra ha dimostrato di avere il Dna vincente e maturo del proprio allenatore.
Calcio Napoli: Conte surclassa Conceição, che ammette l’errore Leao
Non c’è Spinazzola per noie muscolari. Ai box anche McTominay per influenza. Pronti, partenza e via. Conte sceglie Neres e Anguissa per Raspadori e l’ex Manchester United. Costruzione 4+3, con l’ex Ajax e Politano esterni offensivi a supporto di Romelu Lukaku. Di Lorenzo e Olivera si allargano per ricevere palla e garantire maggiore ampiezza alla manovra. Cinquantasei secondi bastano agli azzurri per trovare subito il varco vincente.
Il Milan è schierato in maniera confusionaria in campo. Reijnders insegue Gilmour mentre Lobotka è libero. Pulisic segue con attenzione Olivera. Meret e Buongiorno chiamano in causa Rrahmani, che trova il capitano. João Félix è distratto e concede semplice ricezione per Di Lorenzo. Il blocco dei mediani Bondo e Fofana è molto stretto ma non aiuta la retroguardia, con Theo Hernandez che non riesce a seguire Politano. Pavlovic fiuta il pericoloso ma pensa ad alzarsi su Lukaku, piuttosto che arretrare e coprire l’avanzata di Politano. Che riceve il cioccolatino delizioso di Di Lorenzo e batte Maignan.
Il Napoli gioca sul velluto, forte del vantaggio acquisito già dalle prime battute. Gli azzurri giocano in scioltezza, con ottime trame di gioco. Trovando il coraggio e anche le energie mentali di alzarsi in fase di non possesso con il 4-4-2 per andare a interdire a monte la costruzione dal basso di Maignan e compagni. È Anguissa ad accompagnare Lukaku per dettare i tempi della pressione, con Neres e Politano attenti a Walker e Theo Hernandez. In mezzo Gilmour e Lobotka provano ad accorciare e ridurre le distanze tra i reparti. A poco più di un quarto d’ora Olivera morde le caviglia di Bondo ma è provvidenziale l’anticipo sontuoso di Buongiorno su Abraham. Da lì il pallone rientra nella disponibilità di Gilmour che cerca e trova Lukaku. Con il centravanti belga che viene tenuto in gioco da Walker e calcia pallone ed erba alle spalle del portiere francese.
Calcio Napoli: Leao, gli infortuni e la difesa ad oltranza…
Conceição inserisce Leao per Bondo, con i due portogesi e Pulisic a sostegno di Abraham, poco dopo rimpiazzato da Gimenez. Il Napoli non ha la forza di gestire il vantaggio con il possesso palla e la trazione offensiva come accaduto nella prima frazione di gara. Anzi, l’ingresso in campo di Leao costringe Di Lorenzo e Politano ad arretrare il loro spettro d’azione. Neres ha ancora le energie per andare in profondità. Cambia il contesto ed anche gli interpreti. Perchè Anguissa è costretto ad alzare bandiera bianca. Billing entra al suo posto e il suo intervento maldestro su Theo Hernandez concede ai rossoneri l’opportunità di calciare dagli 11 metri. Gimenez prova a riaprire la gara ma Meret non è dello stesso avviso e intercetta il suo sinistro.
L’inerzia del match è cambiata. Anche Lobotka sente dolore ed esce in via precauzionale. Conte non ha più centrocampisti a disposizione in panchina e comunica platealmente alla squadra di schierarsi con il 5-4-1. Entrano Mazzocchi (per Politano), Simeone (per Lukaku) e Ngonge (per Neres). In mediana sono rimasti soltanto Billing e Gilmour. Il Milan alza ulteriormente il baricentro Il triangolo tra Leao e Theo Hernandez si chiude con la ‘complicità’ di Di Lorenzo: l’assist del francese per Jovic vale il 2-1. Che provoca sofferenza, ansia e anche il mal di testa a Conte, che però evidenzia la grande prestazione dei suoi uomini. E spera di ritrovare tutti gli elementi a disposizione per continuare a dare fastidio all’Inter.
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