Caivano, Corte dei Conti: “Creato terreno fertile per i clan”
Sanzioni per 250mila euro e per l'ex sindaco e sei assessori.
Dopo Napoli anche il comune di Caivano finisce nel mirino delle verifiche dei Carabinieri e della Procura Regionale della Corte dei Conti della Campania. In particolare, dall’analisi condotta, secondo quanto riporta Ansa.it, emerge una condotta scriteriata e una gestione disinvolta dei conti pubblici. Sulla base di queste valutazioni, quindi, son state emesse una serie di sanzioni all’ex sindaco e a sei assessori.
Caivano, la valutazione della Corte dei Conti
Come si diceva, i Carabinieri e la Procura Regionale della Corte dei Conti della Campania hanno passato sotto la lente di ingrandimento la gestione del comune di Caivano degli anni che vanno dal 2006 al 2015. E, sempre come riferisce Ansa, ne è emersa una condotta scriteriata e una gestione disinvolta dei conti pubblici, tanto da indurre i pubblici ministeri Licia Centro e Davide Vitale ad emettere una serie di sanzioni. Quest’ultime afferiscono l’ex sindaco e sei assessori. Comminate sanzioni per 250mila euro e alle sette persone sopracitate oltre all’impossibilità, per 10 anni, di ricoprire incarichi di assessore; di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali.
Secondo la magistratura contabile campana, quindi, a Caivano “fu creato un terreno fertile allo sviluppo della criminalità organizzata”. Gli inquirenti hanno ritenuto le condotte degli amministratori locali gravemente colpose. Dalle indagini emerge quanto segue:
“I bilanci che la compagine amministrativa oggi sotto accusa approvava fossero caratterizzati dalla esposizione di residui attivi inesistenti. Quest’ultimi alimentavano una fittizia capacità di spesa, da una massiccia mole di debiti fuori bilancio. Frutto di una gestione degli appalti improntata alla illegalità, come accertato anche dall’ANAC in un’indagine amministrativa concomitante, con una totale assenza di qualsiasi provvedimento atto e/o direttiva volto a sanare le rilevantissime criticità contabili. Spicca anche la bassissima capacità di riscossione delle entrate, sensibilmente inferiore alla media nazionale“.
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