4 Luglio 2022

Bruciato vivo a Frattamaggiore: sorge un’ipotesi

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bruciato vivo a Frattamaggiore

Bruciato vivo a Frattamaggiore: sorge l’ipotesi di vendetta dietro il tentato omicidio di Nicola Liguori

BRUCIATO VIVO A FRATTAMAGGIORE- Sottoposto a un lungo interrogatorio Pasquale Pezzella, accusato di aver gettato la benzina addosso a Nicola Liguori dandogli fuoco. A rintracciare l’uomo, gli agenti, mediante l’abitazione del padre, nella zona dei “100 alloggi”, poco distante va viale Tiziano dove è avvenuto il tentato omicidio.

Decisive per le indagini la denuncia dettagliata della mamma e del fratello della vittima, Biagio, intervenuti sul posto pochi istanti dopo la tragedia. Ai poliziotti costui ha raccontato quei momenti strazianti, dalla disperata corsa in ospedale fino agli screzi che c’erano stati tra suo fratello e Pasquale Pezzella.

“Ho impiegato meno di due minuti per arrivare al pronto soccorso dell’ospedale di Frattamaggiore – rivela il fratello al Mattino -. In macchina gli ho chiesto chi lo aveva ridotto in quello stato. E Nicola, che ha un fisico possente, ha avuto la forza e la lucidità di indicare in Pasquale Pezzella e in un suo amico quelli che lo avevano cosparso di benzina e poi avevano appiccato il fuoco con un accendino. Ed è riuscito poi a spiegarmi anche il motivo”.

Possibile movente del tentato omicidio potrebbe essere la sparizione di un motorino. Prima del raid, Nicola avrebbe avuto un litigio con Pasquale Pezzella. Il 34enne, sentendo la voce di Nicola che era in videochiamata con la fidanzata, si sarebbe affacciato alla finestra per intimargli di stare zitto perché disturbava. Il 36enne lo avrebbe risposto a tono e Pezzella gli avrebbe detto di stare zitto, accusandolo anche di aver rubato il suo scooter.

Secondo il racconto di Biagio, Nicola avrebbe poi invitato il ragazzo a scendere per un chiarimento faccia a faccia. Cosa che non è mai avvenuta. Perché, secondo quanto rivelato da Nicola al fratello, Pasquale Pezzella si sarebbe ritirato in casa. Solo qualche minuto dopo, l’uomo avrebbe cosparso di benzina la vittima per poi darle fuoco con un accendino. Il colpevole non avrebbe agito da solo. Secondo il fratello di Nicola, con lui c’era “Nicolino”. Un complice, che ora viene ricercato dagli inquirenti.

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