Bruciata viva dall’ex: condanna confermata in Appello
Napoli, bruciata viva dall’ex fidanzato: confermati 18 anni di reclusione per il quarantenne di Pozzuoli che tentò di ucciderla
Carla Caizzo, bruciata viva dall’ex fidanzato nel 2016, ha ricevuto giustizia: la Corte di Appello conferma la condanna a 18 anni di reclusione per Paolo Pietropaolo, 40enne di Pozzuoli, ritenuto colpevole di tentato omicidio, stalking e procurato aborto.
L’uomo aveva tentato di uccidere l’ex fidanzata, Carla Caiazzo, dandole fuoco e riducendola in gravissime condizioni. La giovane, al momento dell’accaduto, era incinta di 34 settimane.
Non sono bastate le scuse di Pietropaolo nei confronti di Carla e della figlia – nata subito dopo l’incidente – a ridurre la pena già annunciata in primo grado. L’imputato, prima della sentenza, aveva raccontato la sofferta vita in cella.
Come riportano i colleghi di Repubblica, Pietropaolo ha preso parola definendo il suo gesto atroce, aggiungendo “io stesso ho difficoltà a identificarmi in quella persona“.
La sentenza, emessa questa mattina dal collegio presieduto dal giudice Maurizio Stanziola, è stata accompagnata dalla soddisfazione dell’avvocato di Carla, Maurizio Zuccaro. Anche il pg Stefania Buda aveva chiesto la conferma della sentenza.
L’avvocato della difesa, Gennaro Razzino, ha annunciato che farà ricorso per Cassazione, a seguito della lettura delle motivazioni.
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