9 Febbraio 2020

Borrelli: “Per la morte di Raffaele ancora non c’è un processo”

Raffaele Arcella - Foto pubblicata sulla pagina Facebook di Francesco Emilio Borrelli

Borrelli, Raffaele Arcella, Clinica Trusso,

In un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha voluto ricordare il caso del giovane Raffaele Arcella, morto in seguito ad un intervento di bypass gastrico. “È assurdo che nel 2020 si possa ancora morire per un’operazione di bypass gastrico”

È di circa un anno fa la notizia della tragedia di Raffaele Arcella, morto a seguito di un lungo calvario vissuto tra interventi chirurgici e rianimazione. Il ragazzo aveva deciso di sottoporsi ad un intervento di bypass gastrico alla clinica Trusso di Ottaviano, con l’obiettivo di perdere peso. Dopo l’intervento, però, le condizioni del 29enne di Caivano si aggravarono. Febbre e crisi respiratorie fecero da preludio alla tragica vicenda. Dopo un secondo intervento non riuscito, il giovane venne trasferito d’urgenza al reparto di rianimazione del Policlinico II di Napoli. Raffaele era, però, arrivato in gravi condizioni e si spense poco dopo. A quasi un anno di distanza non c’è ancora nessun processo. A ricordarlo è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli.

In un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, Borrelli ha ricordato la vicenda. “Raffaele Arcella era un ragazzo di 29 anni – scrive il consigliere –, originario di Caivano che aveva deciso di sottoporsi ad un intervento di bypass gastrico per risolvere i suoi problemi di sovrappeso. La famiglia ci ha contattato per denunciare la tragedia accaduta. Dopo due interventi alla clinica Trusso di Ottaviano, tra atroci sofferenze, Raffaele è stato trasportato al Policlinico di Napoli in condizioni gravissime. L’arteria, retrostante lo stomaco, era stata lesionata e il ragazzo, come ci hanno spiegato i familiari, era in una condizione di grave insufficienza polmonare. I parenti ci hanno raccontato che i medici del Policlinico nulla hanno potuto per salvare la vita al giovane Raffaele. L’equipe ha tentato un ultimo intervento, ma dopo due giorni di agonia il giovane si è spento“.

Borrelli: “Chi ha sbagliato deve pagare al più presto

Secondo Borrelli ci sarebbe un’incongruenza tra i risultati dell’autopsia e il rallentamento delle indagini. “Da quasi un anno – spiega – i familiari chiedono giustizia e questa loro denuncia continua a restare inascoltata. Nonostante un’autopsia che indicherebbe una strada precisa, le indagini sono ancora aperte e la famiglia non riesce a trovare pace né spiegazione ad una sofferenza così lunga. È assurdo che nel 2020 si possa ancora morire per un’operazione di bypass gastrico. Chi ha sbagliato deve pagare al più presto. Chi, se lo confermerà la giustizia, ha strappato un giovane alla propria famiglia non può continuare ad esercitare questa professione senza conseguenze“.

Trovo vergognoso che a quasi un anno dalla scomparsa di Raffaele non sia ancora iniziato un processo a carico dei presunti responsabili – conclude Borrelli – i tempi della giustizia devono essere più rapidi, per dare risposta alle grandi sofferenze dei cittadini. La giustizia non può trasformarsi in un girone dantesco in cui scontare il dolore di una perdita così grande“.

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