Boom contagi, ospedale Cotugno: “Situazione attuale ricorda la fase iniziale”
Boom contagi da Coronavirus in Campania, dall’ospedale Cotugno arriva l’allarme: la causa principale è l’irresponsabilità delle persone
In un articolo recente abbiamo parlato del trend crescente di contagi da Coronavirus in Campania. Un vero e proprio boom contagi, che riflette la situazione dell’intero territorio italiano, che in questo mese di Agosto teme di nuovo il CoVID-19. Dall’ospedale Cotugno l’ipotesi più discussa in questi giorni è una certezza: la causa è data dall’irresponsabilità delle persone.
«In queste settimane è venuta fuori tutta l’irresponsabilità del non aver adottato alcuna precauzione nonostante tutto quello che abbiamo passato dall’inizio di questa epidemia. Noi medici lanciamo un grido di rabbia e dico ai giovani: dovete avere responsabilità, divertitevi ma pensate che questo è un anno particolare in cui qualche sacrificio si deve fare». Sul sito del quotidiano Il Mattino è stato pubblicato questo appello, firmato da Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Azienda dei Colli di Napoli.
Di Mauro sostiene che i contagi sono per la maggior parte tutti di importazione, cioè da coloro che sono tornati dalle vacanze all’estero. «Il tema è che il giovane di ritorno dalle vacanze seppur asintomatico può generare e sta generando contagi nell’ambito dei nuclei familiari» sottolinea, confermando che ora il Coronavirus colpisce maggiormente gli under 50. Ma non solo. Secondo il direttore, i ricoveri di persone in età più avanzata sono emanazione di un contagio avvenuto attraverso i giovani rientrati in massa dalle vacanze.
Un ritorno alla fase iniziale
Per Di Mauro, la situazione attuale ricorda quella della fase iniziale: il virus non si è ancora attenuato e potrebbe tornare a causare gravi danni. Un boom contagi che potrebbe crescere ancora di più: per evitare una minaccia del genere, è necessario continuare ad osservare correttamente le misure di sicurezza.
«Tutti dobbiamo adottare tutte le precauzioni previste per evitare una diffusione più virulenta che rischierebbe di diventare pericolosa. Se così non sarà» conclude «allora ben vengano indicazioni più restrittive. Perché non ci possiamo consentire, dopo tutto il lavoro fatto non solo al Cotugno ma in tutti gli ospedali campani e dalla rete territoriale, che si possano mettere in difficoltà i criteri di assistenza».
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