27 Maggio 2017

Blue Whale arriva a Napoli: tragedia sfiorata

blue whale

Incubo “Blue Whale” in provincia di Napoli: studente sedicenne salvato appena in tempo. La Procura di Torre Annunziata apre un’ inchiesta

[ads1]

Anche in Campania arriva il primo caso di “Blue Whale“: il “gioco” che istiga al suicidio i teenager. Uno studente sedicenne di Torre Annunziata è stato salvato mentre iniziava il suo percorso di Blue Whale.

Il ragazzo, che frequenta un istituto superiore della zona, vive in una condizione di disagio sociale, infatti è affidato ai nonni. Il giovane, avendo visto in tv il servizio delle Iene, nei giorni precedenti aveva raccontato ai compagni di aver avviato i contatti per iniziare l’ assurdo gioco. I compagni, spaventati dalle sue continue ed ossessive confidenze, hanno avvisato i nonni del ragazzo, che è stato salvato prima di entrare nella spirale della balenottera blu.

Sono state avviate le indagini. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Il ragazzo è stato ascoltato ed ha confermato il suo desiderio di compiere il tragico gesto. Saranno ascoltati i compagni del ragazzo che hanno inoltrato la segnalazione e i nonni. Sono in corso accertamenti informatici sui contatti avuti dal ragazzo negli ultimi giorni.

Alcune considerazioni nascono spontanee.

Blue Whale : chi la chiama “moda”, chi “gioco”, chi pensa stia diventando una psicosi, chi la considera una vera emergenza.

Che tristezza chiamare “gioco” un perverso meccanismo che porta alla morte, alla distruzione umana di se stessi. Per gioco comunemente si intende qualcosa di ludico, un’ attività liberamente scelta che permette di svagarsi: niente di tutto ciò si lega alla Blue Whale, tranne, per un certo aspetto, la libera scelta.

Qui si trova la cosa più triste. Desiderare da adolescenti di non voler esistere più è qualcosa che risulta incomprensibile, pur tentando di cercare una spiegazione nelle mille difficoltà che affliggono la vita di un ragazzo.

Dall’ altro lato, c’è un’altra figura: c’è chi la chiama tutor, chi curatore, l’uomo che propone e segue la morte dei ragazzi. Inumanamente incita e guarda, forse pure con una certa macabra soddisfazione, la distruzione di una vita.

Basta scrivere su Internet Blue Whale e subito si trovano tutti i passaggi di questa follia. Come sempre l’ informazione è un’arma a doppio taglio: è necessaria per allertare le coscienze, ma può risultare pericolosa, perché può spingere all’emulazione di ciò che denuncia.

[ads2]