16 Gennaio 2024

Bambola Trudi Chiara Ferragni: un altra fonte di guai?

Nel mirino anche la bambola realizzata nel 2019. A quanto pare ci sono delle incongruenze sull'iniziativa benefica

screenshot da youtube

chiara ferragni monnalisa

BAMBOLA TRUDI CHIARA FERRAGNI – Oltre al Pandoro Pink Christmas con Balocco e le uova di Pasqua con Dolci Preziosi, arriva un altro prodotto brandizzato Chiara Ferragni che entra al centro delle polemiche. Si tratta della bambola Trudi che ha le fattezze della stessa influencer.

A quanto pare, diventerà un altro oggetto di guai da aggiungere al Pandoro e alle uova pasquali, poiché risultano esserci delle incongruenze anche in questo caso; dalla comunicazione ai ricavati benefici ottenuti dalla bambola.

A indagare a riguardo è la redazione di Zona Bianca, il programma condotto da Marco Ferrante.

Bambola Trudi Chiara Ferragni: la beneficenza

La bambola, realizzata nel 2019 con l’azienda, aveva anche in questo caso uno scopo benefico. Infatti la Ferragni aveva dichiarato che il ricavato delle vendite sarebbe andato in beneficenza all’associazione no profit americana “Stomp Out Bullying”, impegnata a contrastare il cyberbullismo.

Sul progetto, la Tbs Crew aveva rilasciato un comunicato in cui veniva specificato quanto segue:

«i ricavati derivanti dalle vendite di tale bambola sono stati donati all’associazione “Stomp Out Bullying” nel luglio 2019 e che l’impegno nei confronti di tale associazione ha riguardato esclusivamente le vendite fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi»».

Il messaggi non era stato comunicato via social dall’influencer, che aveva parlato genericamente dell’intero ricavato delle vendite, che comunque non è possibile quantificare.

La risposta dell’associazione

Inoltre risulta difficile trovare traccia della beneficenza nel report annuale dell’associazione nell’ anno 2019. Il nome di Chiara Ferragni o delle sue società non risultano tra i partner, gli sponsor o gli ambasciatori di “Stomp Out Bullying”.

Per chiarire questa incongruenza, la redazione di Zona Bianca ha contattato via Linkedin la Ceo e fondatrice Ross Ellis. L’americana ha risposto alla domanda della redazione seccamente: «Non sappiamo chi sia questa donna e non abbiamo mai ricevuto una donazione».

La replica dell’influencer

La trasmissione ha cercato di contattare la Ferragni per poter replicare alle affermazioni dell’associazione. Tuttavia l’imprenditrice ha fatto sapere, tramite una nota, che è «a disposizione» delle autorità competenti per «chiarire quanto accaduto» e «risponderà esclusivamente a loro». Inoltre ha ribadito la sua “fiducia” nella magistratura che ha aperto un’inchiesta sul caso del pandoro Balocco ‘Pink Christmas’.

Nella nota, infine, si legge quanto segue: «In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto»

Questa bambola distruggerà completamente il suo impero assieme al pandoro e alle uova di pasqua? oppure creerà un danno difficile da risanare?

Fonte: Ilmessaggero.it

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE QUESTO ARTICOLO A CURA DELLA REDAZIONE DI NAPOLI ZON: Amici, video di un presunto ex allievo: “E’ tutto pilotato”