15 Luglio 2015

Balneazione in Campania – 2015

balneazione in campania

balneazione in campania

Il divieto di balneazione in Campania è ad oggi esteso ad un totale di 24 tratti di mare. La lista, stilata dall’ARPAC (Agenzia Regionale Per La Protezione Ambientale Della Campania), segue le norme europee introdotte nel 2010

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Dal 2010, a seguito del recepimento delle norme comunitarie tramite Decreto Legislativo 116/2008, le Regioni analizzano le acque seguendo solo due parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Questi ultimi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, risultano essere più specifici rispetto a quelli della vecchia normativa, il DPR 470/82.

A seguito dell’analisi delle acque, da effettuare tramite il prelievo annuale di 16 campioni d’acqua nell’arco di almeno 4 stagioni estive, le Regioni classificano le acque nelle categorie qualitative “Scarsa”, “Sufficiente”, “Buona” ed “Eccellente”.
Fuori classifica ci sono le aree “nuove o di nuova classificazione” , cioè i tratti di mare da poco riaperti alla balneazione che, per ragioni di tempo, ancora necessitano delle relative analisi.

Solo le acque che rientrano nella categoria “Scarsa” che non sono idonee alla balneazione.
Pertanto, sempre secondo il D.lgs 116/2008, i Comuni interessati devono attuare una serie di misure atte a tutelare la collettività, che comprendono il divieto di balneazione, individuazione delle cause dell’inquinamento, risoluzione di dette cause e informazione al pubblico.

Su un totale di 362 tratti di mare analizzati, solo 24 di essi appartengono alla categoria “Scarsa” e che quindi non sono accessibili. Sono elencati di seguito in base al nome e al Comune di appartenenza.

  • Villaggio Agricolo, Castel Volturno;
  • Sud Foce Garigliano (150 m), Sessa Aurunca;
  • Sud Foce Fiume Savone (350m), Mondragone;
  • Villa Comunale e Ex Cartiera, Castellamare di Stabia;
  • Ex Bagno Risorgimento e La Favorita, Ercolano;
  • Via Squalo, Giugliano in Campania;
  • Pietrarsa e San Giovanni a Teduccio, Napoli;
  • Stabilimento Balneare, Lido di Licola e nord Depuratore di Cuma, Pozzuoli;
  • Marina Grande Lato Est, Sorrento;
  • Villa Tiberiade, Spiaggia Molto di Ponente e Nord Foce Sarno, Torre Annunziata;
  • Spiaggia di Atrani, Atrani;
  • Spineta Nuova e Lido Spineta, Battipaglia
  • Nord Foce Sele, Eboli;
  • Magazzeno e La Piccola, Pontecagnano Faiano;
  • Marina di Vietri Primo Tratto, Vietri sul Mare;

Tuttavia, non tutti i lidi che non appartengono alla categoria appena citata versano in condizioni dignitose.

Napoli.ZON ha in questi giorni parlato di uno sversamento anomalo sul lido della Chiaoiella, che ha addirittura portato interdetto la balneazione nelle acque interessate.
Inoltre, Associazioni come Fondali Campania o La Grande Onda hanno riscosso molto successo sui social e per le spiagge della nostra regione. Esse operano per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni per porre rimedio al problema inquinamento delle acque. L’Approdo Borbonico, le spiagge di Meta e Seiano sono solo alcuni dei luoghi in cui  hanno agito attivamente.

Per qualsiasi altra informazione riguardante la balneazione in Campania, è possibile consultare il sito ufficiale dell’ARPAC e la relativa mappa interattiva.

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