Bacoli: rete da pesca abusiva, scatta la denuncia
All’interno dell’area protetta del parco sommerso di Baia, un gabbiano reale è rimasto intrappolato in una rete da pesca abusiva. Scattata la denuncia
[ads1] All’interno dell’area del parco archeologico sommerso di Baia un gabbiano reale è rimasto intrappolato in una rete da pesca abusiva. L’area dove è avvenuto l’incidente, rientra nella zona A protetta come riserva integrale della’area marina di Baia.
L’esemplare di Larus Michahellis, vittima dell’incidente, è registrato come componente della famiglia di gabbiani che ha colonizzato la zona e che è composta da circa trenta esemplari.
La specie in questione, il Gabbiano Reale mediterraneo zampegialle mostra un piumaggio striato ed ha una corporatura massiccia; con una lunghezza che arriva ai 58 cm e un’apertura alare di 120–140 cm. Possiede un becco massiccio giallo con una macchia rossa nella mandibola inferiore e zampe gialle con piedi palmati.
Questa specie di gabbiani ha nidificato sulla costiera flegrea scegliendo la roccia della macchia mediterranea. L’esemplare di gabbiano è stato liberato grazie all’ intervento dei guardacoste dell’Ufficio locale marittimo che si è recato sul posto dopo una chiamata che avvertiva dell’animale intrappolato.
Grazie al coordinamento di forze del comandante Antonio Visone che ha avvistato dalla motovedetta il volatile nel parco archeologico sommerso. Una volta raggiunto il gabbiano, questi è stato aiutato a riprendere il volo con cautela. L’uccello non ha riportato alcuna frattura né lesione.
La rete da pesca, invece, che ricopre uno specchio d’acqua di 300 metri, è stata posta sotto sequestro. I guardacoste hanno informato, seguendo i procedimenti del caso, la Procura della Repubblica di Napoli per cui è scattata una denuncia per pesca abusiva nella zona marina protetta.
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