Autonomia differenziata: a Napoli inizia la raccolta delle firme
Domani a Piazza Municipio il primo evento pubblico
Autonomia differenziata: a Napoli da domani entra nel vivo la campagna per la raccolta delle firme per il referendum integralmente abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.
Martedì 23 luglio, alle ore 18.00 in piazza Municipio, il comitato referendario costituito in città, di cui fanno parte Cgil, Uil, le associazioni ed i movimenti de “La Via Maestra”, e le forze politiche che hanno aderito all’iniziativa, ovvero Pd, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra e Rifondazione Comunista, terrà un primo evento pubblico nel quale verranno illustrate le ragioni del “no” alla legge Calderoli e verranno raccolte le firme a sostegno del referendum.
Autonomia differenziata: a Napoli da domani inizia la raccolta delle firme
“Sì all’Italia unita, libera e giusta. Una firma contro l’Autonomia differenziata” lo slogan della mobilitazione.
Per firmare a favore del referendum è necessario avere con sé un documento d’identità valido.
Saranno necessarie 500 mila firme da depositare in Cassazione per l’indizione del referendum popolare, con l’obiettivo di votare nella primavera 2025.
Oltre a banchetti e gazebo disseminati nella città di Napoli e nelle province campane si può firmare presso gli Uffici comunali del Comune di residenza. Per chi abita a Napoli si allega, a fine articolo, l’elenco degli uffici comunali con gli indirizzi e gli orari delle varie municipalità, si potrà firmare indistintamente in qualsiasi municipalità.
Autonomia differenziata a Napoli – L’invito a partecipare e a firmare
“La Legge sull’autonomia differenziata va abrogata perché spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili diseguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne, moltiplicherà la burocrazia, complicando la vita alle imprese.” informa la CGIL nella campagna referendaria.
“Si tratta di un testo che annichilirà lo Stato sociale, i principi costituzionali di solidarietà e eguaglianza. Determinerà, al Sud, ma non solo, l’impossibilità per il pubblico di gestire beni e servizi pubblici, accelerando processi di privatizzazione e incremento di spazi per la malavita organizzata. Il referendum, al di là della necessaria abrogazione del testo, quale strumento di democrazia partecipativa, potrà contribuire per chi tiene ai valori democratici e quindi non solo al Sud, di acquisire consapevolezza sulle conseguenze che porterà tale provvedimento. Insomma, l’occasione per una lotta per i diritti, contro un provvedimento carico di illegittimità diffuse. Quindi partecipazione, partecipazione, partecipazione!” invita il prof. Alberto Lucarelli, Professore di diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Napoli.
Autonomia differenziata a Napoli – Le ragioni del NO e il quesito referendario
Le ragioni del No saranno ampiamente illustrate durante l’incontro di domani e durante le successive iniziative che saranno organizzate a Napoli e in provincia.
Entro la fine di settembre bisognerà raccogliere 500mila firme obbligatorie da consegnare alla Corte di Cassazione con l’obiettivo di votare “Sì” al quesito referendario.
Il quesito è il seguente: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?”.
Per le successive informazioni è in costruzione il sito referendum autonomia differenziata cliccando qui
Potrebbe piacerti anche l’articolo: Al Porto di Napoli il documentario sulla Henry Gibbin
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Cilentart Fest il festival diffuso alla scoperta del Cilento