Aquarius, il telefono criptato usato dalla camorra per sfuggire alle intercettazioni
Fonte: Piattaforma Canva

Il collaboratore Iuorio rivela l’uso di smartphone russi da 1.600 euro: “Impossibili da violare, usati solo per messaggi”
Aquarius, il telefono criptato usato dalla camorra per sfuggire alle intercettazioni – La camorra cambia pelle anche nella comunicazione. Niente più vecchi telefoni o app di largo consumo: oggi i clan usano dispositivi criptati, sofisticati e dal costo elevato. A rivelarlo è Vincenzo Iuorio, ex affiliato al gruppo di Antonio Bruno, legato ai Licciardi, oggi collaboratore di giustizia. Durante un interrogatorio del novembre 2020, Iuorio racconta l’utilizzo di telefoni criptati russi, modello “Aquarius”, venduti da trafficanti di droga a 1.600 euro l’uno.
“Le comunicazioni erano come WhatsApp”, spiega Iuorio. Ogni utente aveva un soprannome per mantenere l’anonimato. Lui non ricorda il suo, ma quello di Genny Sautto – altro nome noto alle cronache – era “Messi”. I clan rivali, come gli Amato-Pagano, continuavano a usare i BlackBerry, ma “ormai è un sistema superato”, dice il pentito.
Il riferimento ai telefoni Aquarius ricorre più volte nei verbali. In un secondo documento, datato 23 novembre 2020 e agli atti dell’inchiesta della Squadra Mobile, Iuorio entra nei dettagli: “I telefoni Aquarius erano molto sicuri, li usavamo solo per inviare messaggi. Avevano un codice d’accesso e, se sbagliavi più volte a inserirlo, il dispositivo si bloccava rendendosi inutilizzabile”.
Il dispositivo, spiega ancora Iuorio, non era disponibile sul mercato comune: “Non lo compravi nei negozi, te lo procuravano i contatti nel traffico di droga”. Questo rendeva ancora più difficile per le forze dell’ordine tracciarne l’origine o risalire ai fornitori.
Aquarius, lo smartphone russo blindato usato da clan e trafficanti
Ma che cos’è davvero l’Aquarius? Non si tratta del più noto smartphone con lo stesso nome, prodotto da una compagnia spagnola e di fascia economica. Il modello a cui fa riferimento Iuorio è un dispositivo russo, frutto di una produzione destinata a clienti particolari, come aziende, governi o organizzazioni criminali. L’azienda che lo produce è specializzata in sicurezza informatica e cifratura avanzata.
Il telefono consente di comunicare esclusivamente tramite messaggi criptati e usa sistemi di cifratura estremamente resistenti. In caso di sequestro, i tentativi errati di accesso portano alla distruzione automatica dei dati, rendendo il contenuto inutilizzabile anche da esperti informatici.
Le dichiarazioni del collaboratore offrono uno spaccato inedito sulle strategie della criminalità organizzata per eludere intercettazioni e indagini. Oggi i clan non si limitano più a cambiare numero di cellulare o usare telefoni “usa e getta”: investono in tecnologia, cercando di restare sempre un passo avanti rispetto agli investigatori.
L’indagine è ancora aperta e punta a risalire alla rete di distribuzione di questi dispositivi, il cui uso si sta diffondendo tra diversi gruppi camorristici. Un segnale chiaro: la guerra contro il crimine passa anche dalla tecnologia.
Fonte: Fanpage
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