23 Gennaio 2017

Antonio Landieri, disabile ucciso dalla camorra: arrestati i killer

antonio landieri

Le indagini della Dda hanno chiarito le responsabilità dell’omicidio di Antonio Landieri, giovane disabile ucciso nel 2004 in un agguato di camorra

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Era il 6 novembre del 2004 e Antonio Landieri, 25 anni, si trovava, insieme ad alcuni amici, nel proprio rione, ai “Sette palazzi”. Senza alcuna colpa fu raggiunto da due colpi di arma da fuoco alla schiena, nel mezzo di un agguato di camorra. Un regolamento di conti in cui il giovane non c’entrava nulla.

Il suo unico errore è stato trovarsi nel posto sbagliato. Antonio Landieri e i suoi compagni, infatti, furono scambiati dai killer per un gruppo di spacciatori della zona. All’udire gli spari tutti si diedero alla fuga, ma Antonio, a causa della sua disabilità, non riuscì a sfuggire al fuoco del clan.

Rimase così vittima della violentissima faida di camorra che in quel tempo segnò una delle pagine più sanguinose della storia di Scampia.
Solo oggi, la Direzione Distrettuale Antimafia è riuscita a fare chiarezza sull’accaduto, assicurando alla giustizia i colpevoli, per anni rimasti impuniti.

Sono cinque  le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dall’autorità giudiziaria a carico degli appartenenti al clan camorristico degli “ Scissionisti” ritenuti responsabili dei reati di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

Antonio Landieri è stata la prima persona disabile vittima della camorra e la sua storia è stata spesso al centro di polemiche. Subito dopo la sua morte, infatti, si diffuse la notizia che il giovane era un criminale internazionale. Gli furono negati i funerali di Stato e fu trattato alla stregua di un boss.

I familiari di Antonio, però, hanno cominciato una dura battaglia per rendere giustizia alla memoria del ragazzo. In suo onore è nata l’associazione Vo.di.Sca, Voci di Scampia, che svolge attività di recupero e promozione culturale sul territorio di Scampia

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