9 Dicembre 2021

Antitrust, multa ad Amazon per 1,1 miliardi di euro

Foto originale da Wikipedia

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L’Antitrust ha multato il colosso dell’e-commerce per 1,1 miliardi di euro: avrebbe favorito eccessivamente il proprio servizio di logistica. Amazon: “sanzioni ingiustificate, ricorreremo”

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha inflitto una sanzione di circa 1,1 miliardi di euro (€1.128.596.156,33) alle società Amazon Europe Core, Amazon Services Europe, Amazon, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica. Questo perché il colosso di Seattle, diviso nelle sue varie articolazioni, avrebbe violato l’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, secondo il quale “è incompatibile con il mercato interno e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo”.

Antitrust, Amazon multata per aver favorito il proprio sistema FBA

L’azienda, nella fattispecie, detiene una posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace. Ciò le ha consentito di favorire il proprio servizio di logistica, denominato Fulfillment by Amazon (FBA), presso i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it ai danni degli operatori concorrenti in tale mercato e di rafforzare la propria posizione dominante.

Secondo l’Antitrust, le società legate al colosso di Jeff Bezos avrebbero legato a questo servizio l’accesso a un insieme di vantaggi essenziali per ottenere visibilità e migliori prospettive di vendite sul marketplace. Tra questi spicca l’adesione (lato venditore) al servizio Prime. Questo, infatti, consente di vendere con più facilità ai consumatori aderenti (lato cliente) all’omonimo programma di fidelizzazione di Amazon. L’etichetta Prime, tra le altre cose, consente di partecipare ai famosi eventi speciali gestiti da Amazon: Black Friday, Cyber Monday, Prime Day. Inoltre, ciò aumenta la probabilità che l’offerta del venditore sia selezionata come Offerta in Vetrina e visualizzata nella cosiddetta Buy Box.

L’azienda avrebbe così impedito ai venditori terzi di associare l’etichetta Prime alle offerte non gestite con il proprio sistema FBA. Come accertato dall’istruttoria, dette funzionalità sono cruciali per il successo dei venditori e per l’aumento delle loro vendite. Infine, ai venditori terzi che utilizzano FBA viene anche risparmiato lo stringente sistema di misurazione delle performance cui Amazon sottopone i venditori non-FBA e il cui mancato superamento può portare anche alla sospensione dell’account del venditore. In tal modo gli operatori concorrenti di logistica per e-commerce sarebbero stati danneggiati dall’azienda. Questa, infatti, avrebbe impedito loro di proporsi ai venditori online come fornitori di servizi di qualità paragonabile a quella della logistica di Amazon.

Danneggiati anche gli altri marketplace

Ad essere danneggiati da queste pratiche sono anche i marketplace concorrenti. Come spiegato dal Sole24Ore, infatti, a causa del costo di duplicazione dei magazzini, i venditori che adottano la logistica di Amazon sono scoraggiati dall’offrire i propri prodotti su altre piattaforme online, perlomeno con la stessa ampiezza di gamma. L’Antitrust ha dunque ritenuto tale strategia abusiva particolarmente grave ha deciso di comminare la sanzione di circa 1,1 miliardi di euro.

Amazon Italia: “sanzioni ingiustificate, più di metà delle vendite sono generate da piccole e medie imprese”

Non si è fatta attendere la replica di Amazon Italia, che ha così risposto in una nota: “Siamo in profondo disaccordo con la decisione dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato e presenteremo ricorso. La sanzione e gli obblighi imposti sono ingiustificati e sproporzionati. Più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da piccole e medie imprese e il loro successo è al centro del nostro modello economico. Le piccole e medie imprese hanno molteplici canali per vendere i loro prodotti sia online che offline: Amazon è solo una di queste opzioni”. L’azione dell’Autorità italiana ha ricevuto il plauso della UE; da Bruxelles, infatti, hanno ricordato le indagini comunitarie aperte e ancora in corso nei confronti della società di Jeff Bezos.

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