Angelica Borrelli: quando la musica illumina il buio
Si dice che i sogni si avverano se si ha il coraggio di crederci e la storia di Angelica lo dimostra.
Angelica Borrelli “cantautrice napoletana” nasce in provincia di Napoli il 12 marzo 1987 e, fin da piccola, trova nella musica quella luce che purtroppo i suoi occhi non le hanno mai permesso di vedere; frequenta l’Istituto napoletano Domenico Martuscelli nel quale comincia a sfiorare i primi tasti del pianoforte con una mano, mentre con l’altra segue i testi in braille. E a soli sei anni incomincia a scrivere i primi suoi testi e melodie insieme a suo fratello Pasquale Borrelli. Continua i suoi studi presso l’istituto per ciechi ed ipovedenti Paolo Colosimo e non abbandona mai il filo conduttore della sua vita: la musica.
Angelica nasce artisticamente nel 2010 con le prime incisioni delle sue canzoni, scritte da lei con arrangiamenti del fratello Pasquale Borrelli, che raccontano dell’amore in ogni sua declinazione: l’amore per i suoi figli, per la sua città e per la musica che le ha salvato la vita.
Nel 2016/2017 partecipa alla docu-serie Camorriste, trasmessa da Sky, nella quale illumina con la sua voce la realtà più buia di Napoli.
Nel 2017 partecipa alle semifinali nazionali di area Sanremo Tour coronando uno dei sogni più importanti nella vita di un cantante.
Nel 2018 il suo impegno nel sociale viene testimoniato da un servizio trasmesso sul telegiornale regionale di Rai3 in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità; Angelica, infatti, presta la sua voce in un concerto per accendere i riflettori sulla ratifica del Trattato di Marrakech che garantisce alle persone con patologie visive il libero accesso alla cultura ed alla musica che, con la sua potenza, abbatte ogni barriera.
Attraverso la sua storia Angelica ci insegna che non esiste difficoltà che la potenza dei sogni non possa superare e che il potere della musica non può essere arginato da barriere di nessun tipo.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lettera di un guerriero: dopo 20 chemio vorrei raccontare una storia
Lascia un commento