Anfiteatro Laterizio a Nola sta affondando
Dopo il sollevamento della falda acquifera che sta danneggiando le fondamenta dell’Anfiteatro Laterizio, la questione arriva in Parlamento
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A Nola l’Anfiteatro Laterizio sta affondando e la delicata questione finisce in Parlamento.
Dopo la richiesta, avanzata qualche giorno fa dai comitati civici al deputato nolano del Partito Democratico Massimiliano Manfredi, che chiedeva al parlamentare di intervenire per affrontare la questione del sollevamento della falda acquifera che sta danneggiando i marmi della struttura, oggi è arrivata la risposta.
Si tratta di una missiva firmata dal deputato in persona che ha come co-firmatari Irene Manzi e Camilla Sgambati.
Questo il testo del documento, indirizzato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo:
“Anfiteatro di Nola, monumento noto dalla letteratura antiquaria del XIV secolo, come «Anfiteatro laterizio», ubicato nella zona nord-occidentale della città bruniana, rivestì nell’antichità un ruolo non secondario dal punto di vista politico-economico-sociale e rappresenta un punto di riferimento per un itinerario turistico-culturale della zona nord-orientale della città metropolitana di Napoli; tale monumento è stato oggetto di alcune brevi campagne di scavo tra il 1985 ed il 1993, che portarono alla luce tre dei corridoi di accesso al monumento ed alcuni elementi delle murature del circuito esterno, recanti ancora il rivestimento di intonaco; solo nell’ottobre del 1997 si è dato inizio allo scavo, con un progetto in parte dall’allora CEE, per riportare alla luce l’antico anfiteatro; tale monumento, purtroppo, è oggetto di depauperazione a causa di una falda che lo sta sommergendo inesorabilmente e che può creare tra l’altro danni inestimabili ai marmi che vi sono all’interno che sono riconducibili al I sec. A.C. ; se il Ministro, sia al corrente di questa incresciosa vicenda; se intenda attivare in tempi rapidi un canale di comunicazione con i responsabili della locale Soprintendenza, nella speranza di contribuire quanto prima a far luce sull’accaduto, e adoperarsi per chiarire quali siano le responsabilità; se intenda attivarsi affinché possano essere predisposte le misure necessarie per salvaguardare l’Anfiteatro Laterizio, data l’importanza della struttura a non soltanto dal punto di vista storico e archeologico, ma anche dal punto di vista turistico ed occupazionale per tutto il territorio non solo nolano ma anche dell’intero territorio metropolitano napoletano.”
Anche se non si trattava di una struttura di prim’ordine come quelli di Pompei e Capua, l’anfiteatro nolano era, ai tempi dei Romani, tra i più grandi della Campania e Nola era la sola città a poterne vantare due: oltre all’Anfiteatro Laterizio, infatti, vi era anche l’Anfiteatro Marmoreo i cui bassorilievi ornano oggi i palazzi di Via Giordano Bruno.
La speranza è quindi che le istituzioni si attivino al più presto per salvare un cimelio comunque importante della storia romana della città, già duramente colpita nel suo patrimonio culturale dopo l’interramento, pochi mesi fa, del Villaggio Preistorico.
Anche in quel caso, purtroppo, il problema dell’interramento riguardava l’innalzamento del livello dell’acqua di una
che stava distruggendo il cimeli dell’età del bronzo ritrovati alcuni anni fa nella periferia della città.
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