Amazon licenziamenti, tagliati 30.000 posti: ecco perché
Licenziamenti Amazon, via 30.000 dipendenti corporate: il taglio più grande nella storia del colosso e-commerce sull'onda dell'IA
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Amazon, il gigante dell’e-commerce con una forza lavoro globale di circa 1,55 milioni di dipendenti, sta per avviare la più grande operazione di ridimensionamento della sua storia. A partire da oggi verranno spedite le prime lettere di licenziamento per 30.000 lavoratori a livello corporate, circa il 10% dei 350.000 impiegati negli uffici del gruppo di Seattle.
Questa massiccia ondata di licenziamenti ha l’obiettivo di ridurre drasticamente le spese operative per compensare il boom di assunzioni avvenuto durante il periodo pandemico.
Licenziamenti Amazon: 30.000 lavoratori lasciano gli uffici
Le aree aziendali più colpite dal ridimensionamento non sono i magazzini, bensì le risorse umane (People Experience & Technology), la pubblicità e i ruoli manageriali.
Il gruppo di Seattle, in procinto di presentare i conti trimestrali, non ha ancora confermato pubblicamente l’entità dei tagli.
Amazon sta accelerando in modo vertiginoso sul fronte dell’automazione, con un utilizzo sempre maggiore di robot e Intelligenza Artificiale (IA). Secondo le stime riportate dal New York Times, l’azienda potrebbe rinunciare ad assumere oltre 160.000 dipendenti entro il 2027 negli USA.
Le proiezioni più estreme indicano addirittura la sostituzione di circa 600.000 posti di lavoro con sistemi automatizzati e robotici in un decennio.
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