8 Novembre 2016

ALLENATORE VS PRESIDENTE: FACCIAMOCI DEL MALE

napoli, De Laurentiis Sarri

Sarri e De Laurentiis, il presidente e l’allenatore. I rapporti sono sempre stati difficili, questioni caratteriali. Ma fino a quando la giostra funzionava, a tutti sembrava di remare nella stessa direzione. Adesso che il giocattolo scricchiola, non è più possibile rimandare il confronto tra le parti.

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Tra l’allenatore e il presidente dovrebbero esserci altre figure intermediari, un direttore tecnico, uno sportivo, una dirigenza che possa fungere da raccordo, teste competenti che si consigliano sul da farsi. Nel Napoli tutto questo manca, il presidente non ama discutere delle sue scelte. Non è normale a certi livelli, perché bisognerebbe avere una struttura, un organigramma in cui tutti sanno cosa fare.

A tal proposito, non si deve esagerare, onde evitare di fare la fine dell’Inter, alla Pinetina le teste sono pure troppe e tutti si sentono in obbligo di esprimere la propria opinione.

A Napoli, però, non è facile lavorare. De Laurentiis non è una persona con cui si può discutere, ed è portato, spesso, ad invadere lo spazio che sarebbe di competenza altrui, non solo con le parole, le dichiarazioni a mezzo stampa, ma anche con i fatti, le operazioni di mercato.

In tutta onestà, la figura di Cristiano Giuntoli il suo ruolo di Direttore Sportivo, è stato poco comprensibile, non solo per i tifosi.

Dovrebbe fare il mercato, ma a quanto si dice, non ha pieni poteri in merito, può trattare un calciatore, ma prima di bloccarlo, gli tocca avere il placet del presidente, e nel frattempo che il Patron si decida, qualche volta l’affare sfuma.

Inoltre, non è autorizzato a parlare, nessuno ha mai sentito la sua voce, a stento se ne conosce la faccia.

Maurizio Sarri si è lamentato, in questa stagione, di non avere alle spalle una società forte che lo protegga, che si faccia sentire e certe lamentele, certe piccole battaglie, deve portarle avanti da solo.

Ci sono state volte, vedi questioni arbitrali e torti subiti, in cui le parti non si sono mosse nella stessa direzione, Sarri si lamentava, De Laurentiis dalla Cina, faceva sapere che per lui, invece, non c’era niente di cui lamentarsi.

Male, molto male. Al di fuori sarebbe necessario dare un’immagine di compattezza, di unione d’intenti. Ma questo non è avvenuto quasi mai a Castel Volturno.

Questioni tecniche. Anche il caso Gabbiadini rientra nel novero delle incongruenze. De Laurentiis lo vorrebbe in campo, agevolato da un cambio di modulo, Sarri non vuole sentire ragioni.

E’ normale avere opinioni contrastanti, sarebbe, però, necessario che se ne parli in separata sede, senza mandarsi messaggi a distanza a mezzo stampa. Il presidente deve fare il presidente, non può fare l’allenatore, l’operatore di mercato e l’addetto stampa.

Non può dire che lui avrebbe voluto prendere Aubemeyang ma che l’allenatore gli avrebbe detto di no. Così come fece con Benitez che gli aveva chiesto Damiao, mentre lui gli aveva preso Higuain, lasciando intendere che lui sì, che ci sapeva fare.

Per il bene della squadra, è necessario che i due cambino atteggiamento, che si chiariscano una volta per tutte, e che il presidente si metta a fare soltanto il presidente. E’ necessario individuare figure nuove per rendere più solida questa società.

Il mercato di Gennaio è alle porte, bisogna cominciare da adesso ad avere le idee chiare, il Napoli ha bisogno di almeno un centravanti di spessore, o, di questa stagione, non resterà che rimpianti e recriminazioni.

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