13 Maggio 2024

Alessia Pifferi condannata all’ergastolo: lascò morire di stenti la figlia di 18 mesi

Condannata all'ergastolo Alessia Pifferi, la donna che lasciò morire di stenti la figlia Diana nel 2022

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Si è concluso questa mattina nel Tribunale di Milano il processo ad Alessia Pifferi con una condanna in primo grado all’ergastolo.

La donna, 38 anni, è in carcere dal luglio 2022 con l’accusa di aver lasciato morire di stenti la piccola Diana, la figlia di 18 mesi. Alessia Pifferi aveva lasciato la bimba in casa sola per sei giorni, dal 14 al 20 luglio 2022. Oggi si è concluso il processo e i giudici hanno stabilito la piena colpevolezza della 38enne.

Condannata all’ergastolo Alessia Pifferi

La donna, quando il giudice ha letto la sentenza, è apparsa impassibile. I giudici hanno escluso l’aggravante della premeditazione, contestata insieme a quelle dei futili motivi e dell’aver commesso il fatto nei confronti della figlia minorenne.

Queste le parole del pubblico ministero Francesco De Tommasi, dopo la lettura della sentenza: “È una sentenza giusta, la prima tappa per l’accertamento della verità. Ci ho creduto sempre e con questo verdetto hanno riportato al centro del processo la vittima”. Ha aggiunto: “Ho visto una donna che ha recitato una parte, mi aspettavo l’ergastolo”.

La reazione dei familiari della 38enne

Anche i familiari della 38enne hanno commentato la sentenza all’ergastolo.

‘Non so dirvi cosa provo, spero che Diana possa volare via in pace. I giudici hanno fatto quello che è giusto perché mia sorella non ha attenuanti”. Queste le prime parole di Viviana Pifferi, sorella dell’imputata.

“E’ un dolore atroce, si è dimenticata di essere una mamma. Deve pagare per quello che ha fatto. Se si fosse pentita e mi avesse chiesto scusa, ma non l’ha fatto. Ora non riuscirei a dirle nulla”, ha affermato la nonna della piccola Diana Pifferi, Maria Assandri, parlando della figlia condannata all’ergastolo.

L’avvocato di parte civile Emanuele De Mitri ha affermato: “Ci troviamo di fronte a una condotta di natura volontaria, a un caso agghiacciante in cui la responsabilità è chiara a seguito di granitiche prove, mai scalfite dagli esiti dell’istruttoria. In questo processo c’è solo una verità: Alessia Pifferi è colpevole dell’omicidio della piccola Diana, sapeva benissimo che abbandonando la figlia in quel modo ne avrebbe provocato la morte”.

Alessia Pontenani, legale dell’imputata, ha richiesto il riconoscimento dell’incapacità, totale o parziale, di intendere e volere della sua assistita: “Non è nostro compito dare giudizi morali su Alessia Pifferi, vi chiedo l’assoluzione. È evidente che non volesse uccidere la bambina. Alessia ha avuto un’infanzia terribile, è cresciuta nell’incuria e nell’abbandono. E’ innegabile che già all’asilo avesse dei problemi”.

Esclusa la premeditazione, i giudici hanno condannato Alessia Pifferi a due anni di sorveglianza speciale a pena espiata, con provvisionali di 20 e 50 mila euro a Maria Assandri e Viviana Pifferi.

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