Al Museo del Tesoro di San Gennaro ” Luce e Sangue”
La Deputazione della Real Cappella apre il Tesoro d San Gennaro a diverse forme di arte
Al Museo del Tesoro di San Gennaro oggi inaugura la mostra di Nicola Samorì.
Luce e Sangue la mostra di Nicola Samorì a cura di Demetrio Paparoni sarà visitabile dal 16 dicembre fino al 15 gennaio 2024.
La mostra che l’artista ha realizzato a Napoli per il Tesoro di San Gennaro apre nel giorno della terza delle celebrazioni annuali in onore del Santo Patrono e dell’auspicato prodigio della liquefazione del sangue, e presenta due opere site specific di grandi dimensioni che si ispirano alla cultura barocca e ai capolavori su rame custoditi nella Cappella e nella Sacrestia del Tesoro di San Gennaro ad opera di Luca Giordano, Jusepe de Ribera, il Domenichino e Massimo Stanzione.
I lavori di Samorì realizzati su grandi lastre di rame (180×141) propongono una rilettura contemporanea e una diversa fruizione delle opere classiche sollecitando nuove percezioni ed esperienze dei dipinti custoditi al Tesoro di San Gennaro. Il sangue è la chiave, il simbolo in cui si riassume il legame tra il santo e il suo popolo, quel sangue che muore come umano e rivive come divino.
Le due opere sono intitolate Il Sangue dei Santi e si ispirano ai dipinti Santa Maria Egiziaca di Jusepe de Ribera (1641) e San Paolo eremita di Luca Giordano (1644), conservati rispettivamente al Museo del Prado di Madrid e al Virginia Museum of Fine Arts.
Al Museo del Tesoro di San Gennaro ” Luce e Sangue” – Nicola Samorì
“Pittore e scultore che si affida a un’iconografia non estranea ai canoni della classicità, Samorì è tutt’altro che un artista tradizionalista. La sua è una delle testimonianze più pregnanti di come un artista possa amare la classicità e la tradizione e nello stesso tradire entrambe” afferma Demetrio Paparoni curatore della mostra
“Il colore del rame, rosato e rossastro ben si presta alla rappresentazione del corpo e, in particolare, del suo dentro. Non a caso il rame è utilissimo alla produzione dei globuli rossi, delle ossa e dei tessuti connettivi ed è anche il metallo che l’umanità usa da più tempo, qualcosa che riporta ad una origine dei gesti, come quella degli eremiti che idealmente si scavano una nicchia nel vano delle finestre della sagrestia. […] Metaforicamente, in questi dipinti, entrambi gli eremiti sono stati decollati come lo fu San Gennaro e il loro sangue/rame precipita a terra. Sono decollati perché tutte e due le figure sono materialmente private della testa che lascia di sé l’orma sul rame e uno strascico di luminosissima pelle/sangue […] Per me ogni opera è una sintesi del vivere: è fatta di cura e di collera, di adorazione e di ripulsa. E fra la costruzione di una forma solida, senza crepe, e la disintegrazione della stessa, esiste un intervallo che mi attrae più di ogni altra cosa: è la forma esausta – a me piace chiamarla “sfinita” – che si arresta un passo prima della sua stessa sparizione, in una oscillazione fra la forma e l’informe, fra l’essere e il non essere, fra il narrare e il tacere.” dichiara Nicola Samorì
La mostra di Nicola Samorì rientra negli intenti della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro che da sempre ha il compito e la responsabilità di custodire le reliquie e il Tesoro di San Gennaro, e di continuare a promuovere ed innovare l’interesse per il culto del Santo Patrono. L’obiettivo è quello di aprire il Tesoro a diverse forme di arte che, nel rispetto della tradizione, rinnovi lo spirito di committenza e di legame tra la città di Napoli e il suo Santo.
Museo del Tesoro di San Gennaro a Napoli Via Duomo 149
16 dicembre 2023 – 15 gennaio 2024 – Orari museo: tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 – Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura www.tesorosangennaro.it
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