AirBnB, cosa sta accadendo a Napoli?
AirBnB sta allontanando i napoletani da Napoli. Rimarranno ancora i panni stesi nei quartieri spagnoli?
Gentrification. Questo è il nome del fenomeno che ha iniziato a interessare anche Napoli. Si tratta di un processo, più o meno lento, di trasferimento della popolazione originaria di un luogo verso un altro. Negli ultimi decenni molte città italiane sono state interessate da questa trasformazione e il centro partenopeo sembrava resistere abbastanza bene. Sembrava, appunto.
Negli ultimi tre anni si è registrata una vera e propria inversione di tendenza. L’unicità di Napoli, la sua veracità è minata da AirBnB. Si tratta di una piattaforma online nata con lo scopo mettere in contatto persone che dispongono di uno spazio extra da affittare con possibili turisti. L’idea è geniale, consente a chiunque di poter visitare una città con una spesa minima. E sarebbe stata davvero geniale se non fosse accaduto che ogni singola proprietà privata, locata in un’area turistica della città, fosse stata adibita interamente a B&b.
In sostanza, il centro storico ha iniziato ad assumere connotati totalmente differenti. La popolazione autoctona è stata delocalizzata – innumerevoli le richieste di sfratto – e le piccole botteghe sono state sostituite da paninerie e friggitorie che di tradizionale non hanno proprio nulla. Sono attività che potrebbero trovarsi a Milano, a Torino o a Venezia e creare la stessa identica attrattiva. Insomma, quel folklore, quell’originalità che per secoli ha caratterizzato i partenopei rischia di sparire.
Certo è che AirBnB una grossa mano al turismo napoletano l’ha data. Basti pensare che a negli ultimi dieci anni la città ha registrato un incremento turistico pari al 91,3%. Dunque, cosa fare? Assecondare il processo di gentrificazione o contrastarlo?
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Insieme per l’Africa: imprenditori partenopei riuniti per l’inclusione
Lascia un commento