“Ahhh, come gioca bene il Napoli! “. Il punto di Molaro
Parafrasando Maurizio Mosca lo urliamo a gran voce: Mamma mia come gioca bene il Napoli
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Troppo bene tanto da avere una sfortuna mondiale. Tre legni, tre pali che non permettono agli azzurri di giocare sul velluto contro un Palermo, arroccato, ma comunque propositivo.
Gli azzurri giocano di fino, sempre di prima, sempre con un tocco e con facilità di esecuzione che diventa disarmante quando vedi come la sfera gira senza sosta. Il primo tempo è un assedio: il Napoli spinge in tutte le direzioni. Higuain, Insigne, Hamsik tutti possono segnare ma il gol non arriva.
Il Palermo inizia a fare retromarcia, il bus si parcheggia avanti alla porta ma il Napoli trova comunque la giocata. Una vera e propria “seggiata”, un siluro che si infila nell’angolino.
Nella ripresa la musica non cambia e neanche la sfortuna. Pali e ancora rimpalli, e ancora pali e rimpalli. Il pallone sembra non voler entrare e gli azzurri devono correre, correre e stancarsi ma mai soffrire fortunatamente contro un Palermo che prova a salire con il baricentro ma senza mai dar fastidio realmente a Reina.
Il finale è finalmente azzurro. Mertens trova la giocata giusta e chiude il match.
Un gol che ci fa rifiatare in vista del tour de force che continua e non si fermerà prima della sosta del dopo Napoli-Udinese. Godiamoci questa vittoria e ci permettiamo di rimproverare Insigne e Mertens, i due folletti sbagliano ma speriamo che siano momenti passeggeri perché il gruppo è fondamentale e sacro. Il finale? Per Giacomelli: scarso. Non fischia neanche i falli più semplici da vedere, da fermare subito.
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