30 Settembre 2024

Agcom, arriva la stangata sul “pezzotto”: dalle multe alla reclusione

Più forza all'Agcom per la lotta alla pirateria: ecco i nuovi emendamenti del decreto Omnibus per mettere in ginocchio il "pezzotto"

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agcom pezzotto

Più poteri all’Agcom e nuova stretta sul “pezzotto“: approvati due nuovi emendamenti del decreto Omnibus per la lotta alla pirateria TV. Si tratta di una riformulazione proposta da Fratelli d’Italia e Forza Italia per provare a colpire più duramente il sistema pirata.

La nuova normativa prevede sanzioni più gravi fino al carcere. Per il Governo c’è bisogno di zero tolleranza sia nei confronti dei fruitori sia verso i diversi attori fornitori.

Più forza all’Agcom per fermare il pezzotto

Le commissioni Bilancio e Finanze dello Stato hanno approvato due nuovi emendamenti all’interno del più ampio decreto Omnibus, per provare a limitare il fenomeno della pirateria. Con la revisione proposta e approvata si passerà dalla semplice multa all’arresto vero e proprio.

Un nuovo approccio per la lotta alla pirateria e al cosiddetto pezzotto che da anni mettono in ginocchio l’industria televisiva. Infatti, il sistema attualmente elude i limiti relativi ai contenuti protetti da copyright, in particolare per gli eventi sportivi.

Tutti gli attori coinvolti nel meccanismo saranno perseguibili, non solo i fruitori ma anche tutti gli intermediari. Più spazio poi all’azione dell’Agcom che potrà intervenire direttamente per bloccare l’accesso ai contenuti entro 30 minuti da una segnalazione.

La nuova norma prevede anche la riabilitazione di domini e indirizzi IP bloccati in precedenza e non meno di 6 mesi prima, verificato che non siano più siti illegali.

I due emendamenti nuovi

La revisione dei due emendamenti, non solo autorizza l’Agcom ad un intervento diretto e immediato, ma riconosce la colpevole partecipazione di un numero di attori maggiori. In particolare, l’emendamento 6.0.35, modifica invece le usuali procedure per il blocco dei siti pirata. 

L’Agcom potrà bloccare l’accesso ai contenuti illeciti grazie al sistema di “Piracy Shield”, che si basa su delle segnalazioni automatiche come per gli autovelox. In questo modo, in circa 30 minuti si riuscirà a colpire non solo i fruitori ma anche gli intermediari.

Il secondo emendamento, numero 6.0.36, impone che tutti i soggetti coinvolti nella distribuzione di contenuti online sono obbligati a comunicare immediatamente alle autorità le “condotte penalmente rilevanti” di cui vengono a conoscenza.

L’omertà in tal caso sarebbe punibile con una sanzione economica da 150 a 5000 euro e con la reclusione fino ad un anno. Rientrano tra gli operatori anche tutti i fornitori di VPN, DNS alternativi, motori di ricerca e content delivery network, “ovunque residenti e localizzati” ma che offrono servizi in Italia.

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