29 Ottobre 2025

Addio a James Senese: il sassofonista aveva 80 anni

Musica napoletana in lutto: è morto James Senese, leggenda di Napoli Centrale e storico sax di Pino Daniele

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james senese

Il mondo della musica è in lutto per la morte di James Senese. L’artista napoletano aveva 80 anni ed è deceduto a causa di alcune complicazioni subentrate in seguito a una grave polmonite che lo aveva costretto al ricovero dallo scorso settembre all’ospedale Cardarelli di Napoli.

A dare la notizia della sua scomparsa è stato l’amico e collega Enzo Avitabile con un post sui social.

“Non bastano parole per un dolore così grande ma solo un GRAZIE! Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre”.

Addio all’artista napoletano James Senese

Gaetano Senese, noto come James Senese, è nato a Napoli il 6 gennaio 1945. La sua nascita, figlio di madre napoletana, Anna Senese, e di un soldato afroamericano di nome James Smith, lo segna fin da subito come un “figlio della guerra” e un punto di incontro tra culture, elemento che diverrà il cuore pulsante della sua musica.

Fin da giovanissimo, James assorbe le sonorità portate dai militari americani, dallo swing al boogie-woogie e, affascinato dal sassofono, riceve dalla madre lo strumento che diventerà l’estensione della sua voce. La sua carriera musicale inizia nel 1961 con il gruppo “Gigi e i suoi Aster”, in un sodalizio precoce con l’amico fraterno Mario Musella. L’amicizia e la passione li portano a fondare presto il gruppo “I 4 Conny” e, nel 1966, gli storici “The Showmen”.

Gli Showmen sono tra le prime band italiane a fondere con successo il rhythm & blues e il soul con il ritmo e la tradizione mediterranea. Ottengono un successo notevole nel panorama italiano prima di sciogliersi, portando poi Senese e il batterista Franco Del Prete a formare nel 1972 gli Showmen 2.

La vera svolta arriva nel 1975 con la fondazione di “Napoli Centrale”, nome suggerito da Raffaele Cascone. Con Del Prete e altri musicisti di altissimo livello, Senese dà vita a un progetto unico che mescola: jazz-rock/Fusion, funk, progressive Rock e tradizione popolare partenopea.

Il gruppo esordisce con l’album omonimo, seguito da capolavori come “Mattanza” (1976) e “Qualcosa ca nu ‘mmore” (1978). I testi affrontano temi sociali impegnati, narrando la vita, le ingiustizie e i drammi del Sud con un linguaggio diretto e potente.

Il sodalizio fraterno con Pino Daniele e collaborazioni con artisti di calibro mondiale

Il progetto dei Napoli Centrale diviene una fucina di talenti e un elemento fondante del movimento “Neapolitan Power”, che tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli Ottanta rinnova profondamente la musica napoletana. In una delle prime formazioni della band, ha suonato il basso anche un giovanissimo Pino Daniele.

Dopo il primo scioglimento dei Napoli Centrale verso la fine degli anni ’70, James Senese avvia una collaborazione fondamentale con Pino Daniele. Senese diviene parte integrante della super-band di Pino Daniele, insieme a musicisti del calibro di Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Joe Amoruso e Rino Zurzolo. Ha collaborato con nomi prestigiosi della scena mondiale e italiana, tra cui Gil Evans, Bob Marley, Ornette Coleman, Art Ensemble of Chicago ed Enzo Avitabile.

Il debutto da solista arriva nel 1983 con l’album omonimo, ma il progetto Napoli Centrale, pur con diverse interruzioni, rimane un punto focale, incarnato da James Senese stesso. Nel 2016 vince la Targa Tenco per il miglior album in dialetto con “‘O Sanghe”.

Oggi diciamo addio ad un grande artista che con la sua musica, descritta come suonata “a metà strada tra Napoli e il Bronx”, ha saputo unire l’espressività viscerale del jazz alla critica sociale, dando voce agli ultimi e alle contraddizioni della sua terra.

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