La suora di viale Lincoln, tra leggenda e storia
La storia dello spettro della suora di viale Lincoln: la leggenda della Gertrude di Caserta
Nei dintorni del sottopassaggio ferroviario di Caserta, secondo passanti e automobilisti, si aggirerebbe un fantasma incappucciato e dall’aria mesta. Si tratterebbe dello spettro della suora di viale Lincoln, la cui storia, così simile a quella della più famosa Monaca di Monza, unisce amore proibito e dolore.
La storia ha inizio in un monastero ubicato nell’attuale Ex Saint Gobbain. Una giovane novizia aveva da poco varcato la soglia del monastero ché si innamorò di un garzone.
Dal loro amore proibito nacque un bambino, il quale fu subito affidato ad una famiglia di contadini. Del bambino fu detto semplicemente che era uno dei tanti orfani abbandonati alle porte del monastero.
Passarono anni e il bambino, ormai quasi adolescente si ammalò e, infine, morì.
Della sua sepoltura si occupò la suora che lo diede alla luce. Il corpo del giovane fu sepolto ai piedi di un albero secolare nei pressi del monastero. Allo stesso albero, poi, si impiccò la suora quando il dolore divenne troppo forte da sopportare.
Di quell’albero, ormai, pare si siano perse le tracce; resta solo la leggenda che vi è legata, il tragico epilogo di due vite.
Eppure sono tanti coloro che ritrovandosi a passare per viale Lincoln – nelle cui vicinanze, presumibilmente, sarebbe sorto il monastero e l’antico albero- giurano di aver visto aggirarsi lo spettro della suora alla ricerca probabilmente del luogo in cui seppellì il suo adorato figlio.
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