24 Maggio 2017

Blitz all’alba dei carabinieri, arrestati noti imprenditori

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Blitz di camorra durante la notte nel napoletano, sono finiti in manette i fratelli dell’ onorevole Cesaro

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Le mani della camorra e dell’imprenditoria nell’area a nord di Napoli su un grosso appalto da 40 milioni di euro per il piano di insediamento produttivo del Comune di Marano.

Questo il patto che sarebbe avvenuto tra la famiglia dei Polverino e i fratelli Cesaro, noti imprenditori napoletani originari del comune di Sant’Antimo.

Alle prime ore di questa mattina i Carabinieri del ROS  hanno eseguito un provvedimento cautelare, emesso dalla procura Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di 5 persone indagate per concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, minaccia e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale, tutti reati aggravati di finalità mafiose.

Dalle indagini sarebbe emerso il presunto patto tra il clan camorristico e i fratelli imprenditori Aniello e Raffaele Cesaro, 63 e 61 anni (fratelli dell’onorevole Luigi Cesaro) per l’aggiudicazione dell’appalto in questione attraverso intimidazioni mafiose e il reimpiego di ingenti somme provenienti da traffici illeciti del clan.

Come segnalato da Repubblica, durante le indagini sono stati anche sequestrati beni immobili, partecipazioni societarie e rapporti finanziari per un valore di 70 milioni di euro.

L’inchiesta è partita ala fine degli anni novanta quando, la giunta Bertini, prepara gli atti di gara per la relizzazione di un complesso industriale nella zona periferica della città. Ad aggiudicarsi quella gara è la Cesaro costruzioni srl, che affida poi i lavori ad una società di scopo: le iniziative industriali di Sant’Antimo.

Le opere di urbanizzazione del polo produttivo, in particolare la rete fognaria, quella del gas e l’impianto elettrico, erano state collaudate con documenti irregolari, con firme false o estorte attraverso minacce fatte dai Cesaro ai vari consulenti tecnici contattati di volta in volta.

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