14 Aprile 2017

Ultrà e Camorra, la Procura Federale indaga sul Napoli

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Il capo Procura della Federazione Italiana Gioco Calcio, Giuseppe Pecoraro, ha aperto un’indagine sui rapporti tra ultrà e calcio Napoli. Sotto esame vi sarebbero gli stessi tifosi oggetto dell’audizione in Commissione Antimafia da parte del procuratore della Dda Parascandolo. Pecoraro è lo stesso uomo che ha deferito Andrea Agnelli per rapporti con la criminalità organizzata

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Anche il Napoli sotto il mirino della Procura Figc.

Ultrà

Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro.
ANSA/CLAUDIO PERI

Giuseppe Pecoraro, ha aperto, infatti, un’indagine sui rapporti tra il Napoli e i suoi ultrà.

Pecoraro è il capo Procura della FIGC, lo stesso che un mese fa deferì Andrea Agnelli. All’oggetto di quella indagine sul numero 1 della Juventus, i rapporti tra la società bianconera e la criminalità organizzata.

I tifosi oggetto delle verifiche della procura sono gli stessi citati in commissione antimafia. A parlarne era stato il sostituto procuratore della Dda partenopea Enrica Parascandolo.

Esiste una forma di controllo, come per tutte le attività, da parte della camorra“, aveva detto il sostituto procuratore.

Questo, però, non vuol dire che le curve siano appannaggio dei clan o che i clan condizionino la gestione o la vendita dei biglietti. E soprattutto, come hanno dimostrato le indagini, nella maniera più assoluta risultano frequentazioni del vertice della società con i clan per acquietare la curva“.

La Parascandolo si era soffermata soprattutto sulle frequenti presenze a bordo campo del figlio di un noto boss della Camorra.

La sua presenza, garantita attraverso un pass da giardiniere, era tutt’altro che occasionale. Abbiamo riscontrato la massima collaborazione della Società Calcio Napoli, che ha messo a disposizione nostra, della Procura Federale e della Dia tutta la documentazione sulle persone che avevano accesso a bordo campo nel campionato 2009-2010″.

Antonio Lo Russo era presente a bordo campo con un pass con la qualifica di giardiniere, e non era l’unico. Altri figuravano come fotografi.

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