Nola: rinasce posticcio il villaggio preistorico
Ad un anno dall’interramento del prezioso sito dell’Età del Bronzo, una copia del Villaggio Preistorico è in realizzazione a Nola
Nel 2001 fece scalpore il ritrovamento di un Villaggio Preistorico nel corso della realizzazione di un grosso supermercato a Via Croce di Papa, nei pressi della famigerata Cisternina.
Oggi, ad un anno dal suo interramento, che ha provocato indignazione per la perdita di un inestimabile patrimonio dell’archeologia campania, il prezioso Villaggio Preistorico sta rinascendo posticcio.
Un’opera realizzata mediante l’uso di appositi polimeri è in corso di realizzazione nello stesso punto in cui sorgeva l’altro, definito non a caso come la Pompei della preistoria, e sotterrato ex-novo, nel 2014, per proteggerlo dalle infiltrazioni d’acqua che lo stavano rovinando.
Del progetto si sta occupando la Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Napoli, nella speranza che tutti coloro che non hanno avuto l’occasione di vedere l’originale, possano farsi un’idea di come vivevano duemila anni prima di Cristo. Del 1800 a.c. era infatti il villaggio dell’Età del Bronzo, uno dei più antichi d’Europa e vero e proprio vanto per tutta la Campania e Nola in particolare.
C’è persino lo scheletro del cagnolino che perì durante l’eruzione del Vesuvio di quell’anno, insieme a tutte le persone che trovarono la morte durante quella catastrofe. Secondo i rilevamenti, gli sventurati stavano preparando il loro ultimo pasto in quello che era un piccolo forno di terracotta. ritrovato praticamente intatto con i resti di quel cibo, sigillato dal calore che lo ha conservato per duemila anni.
I lavori termineranno a settembre ed il villaggio sarà probabilmente collegato all’analogo di San Paolo Bel Sito, dove già esistono delle ricostruzioni di capanne e resti che raccontano la storia dell’epoca preistorica nell’area nolana.
La speranza è quella di raccogliere qualche fondo per ripristinare il sito originale, per il quale la mancanza di fondi e le enormi difficoltà di drenare la troppa acqua che lo stava danneggiando, rese opportuna la creazione di una copertura di terra in attesa di tempi migliori. Purtroppo, a nulla servì l’interessamento degli archeologi di tutto il mondo a trovare finanziatori e neanche la grande risonanza mondiale che ebbe tale ritrovamento.
Intanto, il nuovo villaggio, che costerà 650.000 euro, proverà a restituire un po’ dignità ad un pezzo di storia dell’area nolana.
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